A poche ore dall’ultimo Decreto Conte, annunciato nella tarda serata di ieri, firmato stasera e operativo da domani 23 marzo, con nuove restrizioni che permettono l’apertura esclusiva solo per un elenco di “attività essenziali”, i dati ufficiali aggiornati in Campania parlano di 936 positivi, 29 decessi, 41 guariti (aggiornamento Protezione Civile Regionale ore 16 del 22 marzo). E intanto, mentre nelle Regioni del nord, secondo dati intrecciati da parte delle diverse società che si occupano di trasporti pubblici e privati, si stava preparando un nuovo assalto a treni, aerei, bus per queste ore e per i prossimi giorni diretti al Sud, la Regione Campania, attraverso i poteri in essere ha emanato un’ordinanza cautelativa che si aggiunge e perfeziona quanto disposto dalle norme nazionali. Divieto per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Proprio come l’ordinanza adottata congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell’Interno, che rimarrà efficace fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri.
Una serie di norme in poche ore, emanate da diverse Istituzioni, che vanno però nella stessa direzione, quella di bloccare o almeno arginare un’ondata fuori controllo di arrivi di massa dal nord italia, come già accaduto nei giorni scorsi. A tal proposito già a partire dalla giornata odierna sono stati effettuati controlli straordinari alla stazione ferroviaria di Napoli Centrale sui passeggeri in arrivo dal Nord. In particolare su tre convogli: il Torino-Napoli arrivato alle 15,03; il Venezia-Napoli giunto in stazione alle 15,48 e il Milano-Salerno il cui arrivo è previsto alle 22,12 di questa sera. I controlli hanno visto impegnati gli agenti di polizia ferroviaria insieme all’assistenza di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), alla Protezione Civile Regionale e alla Federazione dei medici di medicina generale. E’ stata verificata la sussistenza dei motivi che giustificano lo spostamento dei singoli passeggeri e la rispondenza delle certificazioni presentate. Inoltre il personale di Rfi si occupa della misurazione della temperatura corporea dei passeggeri mediante termoscanner dirottando verso i medici presenti in stazione quelli che hanno fatto registrare una temperatura corporea superiore ai 37,3 gradi.
L’ORDINANZA DELLA REGIONE CAMPANIA – In merito agli spostamenti da un Comune all’altro dentro o fuori regione, le indicazioni da seguire sono le seguenti per tutti i soggetti provenienti dalle altre regioni d’Italia o dall’estero, che faranno ingresso in regione Campania o vi abbiano fatto ingresso negli ultimi 14 giorni per rientrare nel territorio regionale.
E’ fatto obbligo:
- – di comunicare tale circostanza al Comune e al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente;
- – di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni dall’arrivo, con divieto di contatti sociali;
- – di osservare il divieto di spostamenti e viaggi;
- – di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza.
Misure rese necessarie per tutelare, come ribadito nell’ordinanza, la salute pubblica.
IL DPCM del 22 MARZO – A livello nazionale, il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha eliminato, sul piano normativo, l’ipotesi di raggiungere “il proprio domicilio, abitazione o residenza” tra quelle consentite per spostamenti fuori Comune.
NECESSARI I CONTROLLI, L’AUTODENUNCIA NON BASTA – Sarà a questo punto fondamentale e imprescindibile garantire un controllo capillare del rispetto delle regole da parte di tutti e in particolare di coloro che si sposteranno. Per attenzionare tale situazione prima dell’ emanazione dell’ ordinanza regionale era nato a mezzo social un appello all’assunzione di responsabilità collettiva rivolta alle Istituzioni e alla cittadinanza intera. A lanciare l’appello la giornalista Valentina Soria affinché potesse essere resa operativa a livello istituzionale una stretta sui controlli e sul filtraggio delle tantissime persone, di cui si avesse nota o conoscenza diretta, studenti e lavoratori in particolare che in queste ore dalla Lombardia, dal Veneto e da altre zone che rappresentano focolai ad altissima incidenza di contagi fossero in procinto di organizzare il proprio rientro al Sud premunendosi di biglietti per treni o aerei. Numeri alla mano risultavano garantiti ad oggi: 28 voli giornalieri dalle città principali del nord Italia verso i capoluoghi del sud, 24 collegamenti dell’alta velocità, 8 quelli con linea regionale e ancora bus di linea. All’appello per un’ulteriore stretta sui collegamenti infraregionali si era unito il consigliere comunale della terza municipalità del Comune di Napoli Alessandro De Simone. Un appello accorato a mezzo social volto a sensibilizzare chiunque venisse a conoscenza di futuri spostamenti annunciati per le festività pasquali o per cessati impegni lavorativi a veicolare quanto noto. L’invito a denunciare è stato positivamente raccolto tanto da produrre un Report sottoposto all’unità di crisi della Regione Campania preposta all’emergenza Covid-19.
La volontà, alla luce delle successive azioni istituzionali, resta una: monitorare attentamente la situazione legata agli spostamenti e ai trasporti con una task force nei punti nevralgici (stazioni, aeroporti) giorno e notte a tappeto nei punti sensibili. L’autodenuncia risulta non sufficiente, come evidenziato dai comportamenti reali, ad evitare un’ulteriore ondata di contagio, dopo quella verificatasi due settimane fa circa, quando i treni furono presi d’assalto verso le città del meridione. Un’ondata fuori controllo della quale oggi ne stiamo ancora scontando le conseguenze sul piano sanitario. E’ stata ritenuta inevitabile, quindi, un’azione preventiva e cautelare a livello regionale ora che gli ospedali sono già al collasso e un intero paese è fermo.