Non si potrà uscire dalle proprie abitazioni, “residenza, domicilio o dimora nella quale ci si trovi” fino al prossimo 14 aprile. Tranne il caso di spostamenti temporanei e individuali, “motivati da comprovate esigenze lavorative per le attività consentite, ovvero per situazioni di necessità o motivi di salute.” È consentita la presenza di un accompagnatore, sempre e solo nei casi di salute, lavoro o necessità, se lo stato di salute del paziente ne imponga la necessità. Non è consentita l’attività sportiva, ludica o ricreativa all’aperto in luoghi pubblici o aperti al pubblico.” Per intenderci, niente spesa in due o lunghe passeggiate solitarie.
Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, con un’ordinanza pubblicata sul Burc, ha colto immediatamente quanto previsto dall’ultimo decreto legge, secondo cui in materia sanitaria, le Regioni possono inasprire le restrizioni qualora ce ne sia bisogno, e ha praticamente giocato di anticipo, prorogando fino al 14 aprile 2020 su tutto il territorio regionale i divieti individuali già previsti. Un’eventualità che per la verità non coglie poi tanto di sorpresa e che lo stesso Presidente Conte non ha escluso per tutto il Paese. Per i trasgressori è previsto l’obbligo di segnalazione al Dipartimento di prevenzione dell’Asl e la misura dell’isolamento fiduciario nella propria abitazione per per 14 giorni, con obbligo di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza.
La misura segue un comunicato stampa, dai toni catastrofici, diffuso nella giornata di ieri, mercoledì 25 marzo, sul possibile evolversi dell’emergenza sanitaria nei prossimi giorni. De Luca ha reso pubblico che il commissariato per l’emergenza non ha mantenuto finora gli impegni presi in materia di forniture sanitarie. “Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla”. Nemmeno i tubi endotracheali: zero arrivi a fronte dei 150.000 richiesti. Il timore è che nei prossimi 10-15 giorni, in cui è previsto il picco di contagi in Campania, le strutture sanitarie collassino come già avvenuto al Nord.