Al via la distribuzione gratuita di 3 milioni di mascherine in Campania. Da oggi, in tutta la regione sarà distribuita, a domicilio, da Poste Italiane, una confezione da due mascherine, a tutte le famiglie campane. “Abbiamo raggiunto un’intesa con Poste Italiane che consegnerà confezioni da 2 mascherine ad ogni famiglia. E dunque entro il 3 maggio completeremo la distribuzione gratuita delle mascherine. Poi le metteremo in vendita nei supermercati e nelle tabaccherie. Verranno vendute a metà prezzo”, ha annunciato in conferenza stampa il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Dal 4 maggio l’uso delle mascherine sarà obbligatorio al di fuori delle abitazioni. In vista di una imminente “fase 2”, auspicabile “a metà maggio”, come ipotizza De Luca, dobbiamo imparare a convivere col virus, mantenendo alto il livello di attenzione e utilizzando tutti gli strumenti necessari per proteggere la nostra e l’altrui salute. “Se manteniamo comportamenti corretti e prudenti, con questo andamento noi a metà maggio, come regione Campania, siamo fuori dall’emergenza coronavirus”, spiega il Presidente.
IL CALENDARIO CONSEGNA MASCHERINE – Ieri, 21 aprile, la Regione Campania ha reso noto, col comunicato dell’Unità di Crisi Regionale per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologia da COVID-2019, Decreto P.G.R.C. n°45 del 06.03.2020, il calendario della consegna dei dispositivi di protezione individuali, ovvero delle mascherine. Si parte con la consegna ai Comuni capoluogo, che avverrà direttamente a domicilio dei cittadini tramite Poste Italiane:
- il 22 aprile: Avellino, Benevento, Caserta
- il 23 e 24 aprile: Napoli e Salerno
- dal 25 aprile tutti i Comuni sotto i 10mila abitanti potranno ritirare le mascherine presso il Centro servizi Asi Napoli (Caivano) secondo il calendario che comunicherà l’Anci;
- dal 27 aprile saranno distribuite a tutti i Comuni non capoluogo sopra i 10mila abitanti, sempre tramite Poste Italiane.
LE MASCHERINE: che cosa sono, a cosa servono e come si utilizzano – “Allo stato attuale delle conoscenze, sappiamo che il coronavirus si trasmette prevalentemente attraverso le goccioline nell’aria” spiega Paolo D’Ancona, epidemiologo dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità). Sono 3 i tipi di mascherine utilizzate per prevenire il rischio di infezione da Covid19: le chirurgiche che hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente, in quanto limitano la trasmissione di agenti infettivi e ricadono nell’ambito dei dispositivi medici, di cui al D.Lgs. 24 febbraio 1997; le FFP2 e FFP3, sono le mascherine utilizzate in ambiente ospedaliero e assistenziale per proteggere l’utilizzatore da agenti esterni (anche da trasmissione di infezioni da goccioline e aerosol) e sono certificate ai sensi di quanto previsto dal D.lgs. n. 475/1992. La sigla FF sta per filtro facciale e la P sta per protezione; i numeri indicano la capacità di filtraggio degli agenti esterni: più è alto il numero, più la mascherina è filtrante (dal 92% per le FFP2 al 98% per le FFP3). Le mascherine, il cui utilizzo è di massimo 8 ore, limitano la trasmissione per vie aeree del coronavirus, come chiarisce il Ministero della Salute: “l’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani”.
Come utilizzarle:
- prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica
- copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che aderisca bene al volto
- evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani
- quando diventa umida, sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; infatti sono maschere mono-uso
- togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina;
- gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani.
Si raccomanda di smaltire i dispositivi di protezione individuale nella raccolta indifferenziata. Un uso non corretto di mascherine può aumentare, anziché ridurre, il rischio di trasmissione dell’infezione.
La tanto attesa “fase 2” sembra essere quasi alle porte. È necessario, tuttavia, comprendere che l’emergenza sanitaria non è terminata. Corretta informazione, alto senso di responsabilità e massima prudenza devono continuare ad essere le parole d’ordine per affrontare e gestire al meglio la seconda fase, non meno difficile e delicata della prima.
A cura di Vania Cuomo