Visite specialistiche, esami diagnostici e di laboratorio, in regime di convenzione, tra qualche giorno e fino alla fine dell’anno, saranno erogati solo a pagamento. In Campania il budget della spesa per la sanità convenzionata è verso l’esaurimento. A lanciare l’allarme è Gennaro Lamberti, Presidente di Federlab Italia, l’Associazione di Categoria maggiormente rappresentativa dei Laboratori di Analisi Cliniche e dei Centri Poliambulatori, con oltre 2 mila strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale, accreditate col SSN (Servizio Sanitario Nazionale). “A pagarne le conseguenze saranno soprattutto i malati cronici e tutte quelle persone in difficoltà economica che, nelle settimane del lockdown, hanno avuto gravi danni a causa del mancato o ritardato accesso alle prestazioni sanitarie monopolizzate dall’emergenza Covid e che ora si vedrà costretta a rinviare ulteriormente gli accertamenti o, se indifferibili, a pagarli di tasca propria per effettuarli”, afferma in una nota Lamberti.
Nei centri convenzionati, gli esami radiografici e le visite cardiologiche sono già a pagamento da poco più di due settimane. Dal mese di ottobre e fino al 31 dicembre, si pagheranno anche gli esami del sangue e delle urine, di radioterapia e di medicina nucleare (PET, scintigrafia ecc). Nonostante l’incremento delle risorse (dovuto anche all’emergenza epidemiologica da Covid19) destinate alla sanità in convenzione, come previsto dalla delibera n. 450 del 3 agosto 2020, il budget stanziato dalla Giunta Regionale della Campania, non è sufficiente a soddisfare la domanda di prestazioni sanitarie. “Sono anni, d’altronde, che stiamo ribadendo che la coperta è troppo corta e che il finanziamento stanziato è di gran lunga inferiore rispetto alle reali e documentate necessità sanitarie dei campani, ma niente è fatto o deciso, in tal senso, per ovviare a tale grave carenza” denuncia Lamberti che si rivolge al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “i vari Dpcm varati dal governo nazionale prevedono la possibilità di ricalcolare i fabbisogni e incrementare i budget, tra l’altro la Regione Campania è fuori dal commissariamento ormai da 10 mesi e quindi non più costretta a sottostare ai vari blocchi dei finanziamenti. Che si aspetta dunque a rivedere dove e quanto realmente occorre fare per scrivere la parola fine a questa assurda telenovela? Perché a Palazzo Santa Lucia preferiscono tirare a campare?”.
Al momento, l’unica alternativa alle prestazioni sanitarie a pagamento sono le già raddoppiate (per la sospensione delle attività ambulatoriali e di ricovero durante il lockdown) liste di attesa negli ospedali pubblici.
Ma questa è un’altra storia.
A cura di Vania Cuomo