Nuovo colpo all’estorsione a Pozzuoli. Dopo l’operazione anti usura dei giorni scorsi, questa mattina (mercoledì 27 novembre) i carabinieri hanno eseguito all’alba un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli. L’accusa, rivolta a cinque persone, che secondo gli inquirenti sarebbero elementi di spicco del presunto clan “Longobardi-Beneduce”, è di estorsione aggravata aggravata dal metodo mafioso. Oltre ai due presunti capi della cosca, risultano coinvolti anche Francesco Saverio Di Costanzo, Giacomo Russolillo e Vincenzo Caiazzo. L’intervento delle Forze dell’ordine è scattato appena qualche giorno prima del giro per chiedere il pizzo in occasione delle Feste natalizie.
Una dimostrazione che il fenomeno è ancora esteso sul nostro territorio, ma che può essere contrastato, come sottolineato dal Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, che nell’esprimere la sua soddisfazione per l’operazione ha lanciato un appello “un appello a tutti gli imprenditori e i titolari di attività commerciali vittime di estrosioni, affinché denuncino i loro aguzzini, anche attraverso lo sportello antiracket istituito dal Comune con “Sos Impresa” o quello messo in campo dalla Fondazione Paulus della diocesi di Pozzuoli. Oltre a creare danni economici ed esistenziali nei soggetti colpiti da queste azioni criminali – ha proseguito il primo cittadino – l’estorsione impedisce un sano sviluppo per tutto il territorio dove si registra il fenomeno. Ben vengano, dunque, le azioni di repressione delle forze dell’ordine ma anche le denunce da parte di imprenditori e commercianti».
“Voglio complimentarmi con la compagnia dei Carabinieri di Pozzuoli per la loro professionalità, elemento di garanzia per chi vuole liberarsi dal cappio della malavita” ha dichiarato Luigi Cuomo, coordinatore regionale di Sos Impresa. “Oltre a forze dell’ordine efficaci e ad una magistratura inquirente attentissima esistono anche associazioni di supporto agli imprenditori. Per ribellarsi, non ci sono più alibi”.