Con la maggioranza dei due terzi al Senato (nella seduta del 3 novembre 2021) e con 468 voti, 1 contrario e 6 astenuti alla Camera, lo scorso 8 febbraio, il Parlamento ha approvato in via definitiva la proposta di legge in materia di tutela ambientale che modifica due articoli della Carta: l’art. 9 e l’art. 41. Il primo introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della Costituzione, “anche nell’interesse delle future generazioni”, espressione utilizzata per la prima volta nel testo costituzionale. Il secondo disciplina l’iniziativa economica a favore della salute e dell’ambiente. Il DdL, inoltre, inserisce anche il principio ditutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi. Una decisione storica che riconosce l’ambiente non soltanto un diritto dei cittadini ma anche un bene da tutelare, in linea con altri paesi europei come Svezia, Grecia, Portogallo, Spagna e Olanda, i primi ad adottare questi provvedimenti, seguiti, tra gli altri, dal Belgio, Germania, Finlandia e Francia.
LE MODIFICHE AGLI ARTICOLI (In grassetto) – Articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. la legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Articolo 41: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
LE REAZIONI – Soddisfazione espressa dalle associazioni ambientaliste ed animaliste che da sempre si battono per la salvaguardia del pianeta e che rivolgono ai rappresentanti delle istituzioni l’appello unanime alla concretezza. “Una bellissima notizia e una vittoria per l’ambiente”, commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, che aggiunge: “l’auspicio è che il nostro Paese passi anche dalle parole ai fatti affrontando con più decisione e concretezza i grandi temi ambientali”. Chiara anche la posizione del WWF Italia espressa dalla presidente Donatella Bianchi: “È un primo importantissimo passo che armonizza il nostro sistema con i principi formulati a livello europeo e internazionale” tuttavia “per dare concretezza a questi passaggi è ora necessario definire un sistema normativo organico e innovativo a tutela della natura d’Italia”, conclude la Bianchi.
Esulta anche la LAV (Lega anti vivisezione): “Dopo un lustro dalla prima presentazione e passate cinque Legislature, finalmente ecco il risultato” dichiara Gianluca Felicetti, presidente nazionale, “un autorevole trampolino che darà alle nostre rivendicazioni, più slancio e forza. Per ottenere più facilmente e prima, tutela e rispetto degli animali nelle prossime Leggi così come nelle sentenze dei Tribunali. E ancora, Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa (Ente nazionale protezione animali): “Se c’è una cosa che questa emergenza sanitaria dovrebbe averci insegnato è che il rapporto con la natura e la fauna è assolutamente da ripensare. Non esiste l’idea di salvare il Pianeta senza pensare all’ecosistema”.
DALLE PAROLE AI FATTI – Questi principi di tutela ambientale e di equilibrio con azioni economiche escosostenibili devono vivere, concretamente e senza contraddizioni, ad ogni livello, dalle grandi scelte strategiche alla cura e alla gestione dei singoli territori. Dai rappresentanti delle istituzioni alle associazioni ambientaliste, animaliste e di volontariato fino ai cittadini, la sfida di oggi (ma anche di ieri) è applicare la Costituzione su cui si fonda lo Stato italiano, per lasciare un buon esempio da seguire alle future generazioni e soprattutto un pianeta migliore su cui vivere, così come giustamente chiesto a gran voce dalle generazioni più giovani, già consapevoli che “la natura non fa sconti” (Greta Thunberg) e che è necessario agire adesso.
Non c’è un piano B.