Si è svolto nel pomeriggio di lunedì 11 dicembre, nella sala di Palazzo Migliaresi al Rione Terra di Pozzuoli, l’incontro pubblico dal titolo “Emergenza Diritti Umani nei conflitti internazionali: analisi dello scenario attuale”. Un convegno ideato e promosso dal Polo Didattico Universitario ISM Pozzuoli in collaborazione con l’Università digitale Pegaso, in occasione del 75° anniversario della Proclamazione della Dichiarazione dei Diritti Umani, che ha visto l’adesione del Comune di Pozzuoli e del Sindacato Forense puteolano.
Ad illustrarci il senso dell’iniziativa è stata Maria Veronica De Salsi, responsabile del Polo Didattico Universitario ISP Pozzuoli, alla quale va il merito di aver organizzato sul territorio flegreo un momento di riflessione su tematiche di così alto profilo. “Ho voluto fortemente che si realizzasse questo seminario di studio internazionali – ci dice la dott.ssa De Salsi – reso possibile grazie alla collaborazione dell’Università digitale Pegaso. Siamo partiti da un anniversario importante, quello della Proclamazione della Dichiarazione dei Diritti Umani avvenuta nel 1948, e abbiamo legato la il confronto all’attualità. Oggi nel Mondo ci sono ben 55 conflitti attivi tra Stati, spesso ignorati dal resto del Mondo, soprattutto in Africa e in Asia. Il dibattito ha inteso approfondire quello riesploso tra Israele e Palestina, ma senza dimenticare quanto accade in ogni luogo del Mondo, ogni giorno, da sempre. Gli interventi dei relatori sono stati pensati per affrontare il tema dei diritti umani da diversi punti di vista, da quello giuridico a quello pedagogico, e di come il diritto internazionale interviene nella crisi israelo-palestinese. Il messaggio che vogliamo lanciare è quello di sperare e sostenere l’idea di un ventunesimo secolo dei diritti umani, non solo dichiarati, ma concretamente affermati. Voglio infine sottolineare la volontà di tenere questo incontro a Pozzuoli e di aver riscontrato grande disponibilità e sensibilità da parte dell’amministrazione comunale, del sindaco Luigi Manzoni, nonché dell’Ordine degli avvocati di Napoli e del Sindacato Forense puteolano con il suo segretario avv. Maria Cristallino.“
I contenuti emersi nel corso del dibattito – moderato dal giornalista Marco Altore – sono stati espositi in modo diretto e apprezzati dai presenti. Michele Corleto, professore associato di Diritto Internazionale della Facoltà di Economia e Giurisprudenza della Pegaso, ha ricordato innanzitutto che la Dichiarazione dei Diritti Umani è un atto sì normativo, ma dalla natura non vincolante per i singoli Stati. E che, seppure presenti diverse criticità, ha una vocazione universale, con pezzi dei suoi principi che sono stati raccolti da successive Convezioni, come quelle sulle Donne e sui Rifugiati. Con riferimento a quanto sta avvenendo in Palestina, soprattutto nella Striscia di Gaza, può affermarsi che sono in corso gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, per il modo stesso in cui si sta svolgendo la guerra e per le caratteristiche che ha assunto la risposta di Israele all’atto terroristico del 7 ottobre da Hamas. La privazione di beni essenziali e il bombardamento delle città sono una punizione collettiva del popolo palestinese, con una palese violazione da parte di Israele dei principi di distinzione (tra civili e combattenti), di precauzione e di proporzionalità.
Più di un relatore ha ricordato le parole del Segretario Generale dell’Onu Gutierres, secondo cui “anche la guerra ha delle regole”. Vasco Fronzoni, Professore associato di Diritto musulmano e Diritto Ecclesiastico della Facoltà di Economia e Giurisprudenza Pegaso, ha sottolineato la mistificazione da parte della vulgata occidentale, compiuta spesso dai media, che traducono semplicisticamente il termine Jihad – da intendersi come sforzo collettivo e di ogni ogni musulmano nell’affermare il diritto islamico – con “guerra santa”. Anzi, può affermarsi che gli stessi atti del 7 ottobre, con il rapimento e l’uccisione di donne e bambini non combattenti, sia contrario all’Islam. Luca Longhi, Professore ordinario di Diritto Costituzionale della Facoltà di Economia e Giurisprudenza della Pegaso, ha concordato sul fatto che le notizie dai fronti di guerra sono sistematicamente falsate e filtrate. Per poi spostare la riflessione sul nostro Ordinamento in tema di Guerra, evidenziando da un lato la perdita di ruolo del Parlamento, scavalcato nei fatti da decisioni prese in altre sedi internazionali, dall’altro che anche l’art. 11 della Costituzione, secondo cui “l’Italia ripudia la guerra”, va comunque contestualizzato rispetto alle violazioni e alle possibili minacce alla pace provenienti da azioni di altri Paesi. Sempre in ottica di diritto e di attualità internazionale, Martina Rubino de Ritis, Dottore di ricerca in Diritto ed Economia dei Servizi Pubblici presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, ha analizzato la condotta dell’Unione Europea rispetto alle due guerre che oggi hanno il maggiore impatto internazionale, per niente uniforme. Basti pensare alla quasi totale compattezza nel sostegno all’Ucraina dopo l’invasione russa e alle divisioni rispetto alla questione israelo-palestinese, emerse dopo un iniziale appoggio a Israele da parte della Presidente della Commissione europea Von Der Layern, che tra l’altro è andata ben oltre le sue competenze, in quanto non è titolare della politica estera dell’Unione.
La tragedia della guerra non si esaurisce solo in questioni giuridiche o politiche. Giuseppe Moro, ricercatore di Filosofia del Diritto della Facoltà di Economia e Giurisprudenza di Pegaso, ha fornito una chiave di lettura in senso filosofico, sui temi della moralità e della libertà. Mentre la psicoterapeuta e divulgatrice Dott.ssa Teresa Capperelli ha coinvolto i presenti in sala, invitandoli a ragionare sulle conseguenze a lungo termine per i i bambini che vivono la guerra come evento traumatico, personale e collettivo, che priva loro dell’infanzia e assume carattere transgenerazionale, con effetti acclarati di attacchi di ansia, panico, ipervigilanza e, in alcuni casi, di disturbo della personalità. A chiudere la serata, c’è stato il saluto video dell’artista Edoardo Bennato, cantautore flegreo e vincitore del Premio Amnesty International Italia 2016 con il brano “pronti a salpare”, con un messaggio semplice: tutti noi, per il solo fatto di essere figli di questa Madre Terra, abbiamo gli stessi diritti.