Bradisismo, dal 17 febbraio via alle richieste di contributi per le case sgomberate

La giunta comunale di Pozzuoli ha approvato nella giornata di ieri, venerdì 7 febbraio, la delibera necessaria per rendere possibili le richieste di contributi per la messa in sicurezza della case. Almeno per quegli immobili che sono stati oggetto di ordinanza di sgombero dopo le scosse del 20 maggio 2024. Dopo 9 mesi da quel giorno, in cui Pozzuoli ha registrato l’evento più forte da quando esistono le misurazioni moderne (4.4. mg), il provvedimento è un ulteriore nell’iter amministrativo dopo la pubblicazione del decreto del Ministero per la Protezione Civile lo scorso gennaio, con oltre 4 mesi di ritardo rispetto alla scadenza inizialmente prevista.

A partire dal 17 Febbraio 2025, sarà possibile presentare le domande secondo modalità contenuti previsti dallo Stato. A tal proposito, il Sindaco di Pozzuoli Manzoni ha annunciato dalla propria pagina istituzionale fb che “è in via di costituzione un’apposita sezione dello Sportello Unico per l’Edilizia, incardinato presso la Direzione 5 del Comune di Pozzuoli, che si occuperà di fornire tutte le informazioni e l’assistenza necessarie alla presentazione corretta della domanda e alla compilazione del modello, che sarà reso disponibile sul sito web dello Sportello.”

Le domande andranno prodotte perentoriamente entro e non oltre il 17.06.25. Nei prossimi giorni il Comune dovrà comunicare i riferimenti della sezione dello sportello, al fine di avere informazioni puntuali e di procedere alla compilazione e alla presentazione delle domande.

La notizia è quasi contemporanea all’altro annuncio, da parte del Ministero della Protezione Civile, dell’approvazione in Consiglio dei Ministri dello stanziamento dei primi 184 milioni di euro per finanziare un primo programma di circa 50 interventi infrastrutturali (tra cui: rampe in entrata/uscita da e per Roma della Tangenziale Via Campana, fondali e moli galleggianti per la darsena traghetti, collettore del depuratore di Cuma e rete fognaria).

Ma sembra una corsa contro il tempo, che lo Stato ha poca voglia di vincere. La comunità scientifica concorda sulla possibilità di nuove scosse, anche di mg uguale o superiore a quelle del 20 maggio. Ed è evidente la sproporzione delle risorse (per le case private, finora, sono previsti appena 50 milioni di euro fino al 2026) e delle tempistiche rispetto alla necessità di agire subito per una reale verifica di tutto l’edificato delle zone a rischio e dei conseguenti interventi per rendere Pozzuoli e i Campi Flegrei un luogo dove poter continuare a vivere in sicurezza, almeno per quanto riguarda il fenomeno del bradisismo non eruttivo.

Scritto da Redazione


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