Pozzuoli non deve morire, il futuro dei Campi Flegrei è una questione nazionale

I promotori dell’appello Pozzuoli Resiste hanno chiesto al Sindaco e all’amministrazione comunale di Pozzuoli un incontro per ribadire, insieme, al Governo e al Parlamento la necessità di un piano straordinario di controlli a tappeto e di una conseguente totale messa in sicurezza dell’abitato pubblico e privato, con fondi aggiuntivi rispetto a quelli esigui attualmente previsti e tempi più veloci per gli interventi alle scuole.

Pubblichiamo il testo integrale

Le rassicurazioni non bastano, ci vogliono risorse adeguate e una volontà politica chiara.

L’intensificarsi negli ultimi mesi del bradisismo ripropone l’urgenza di una reale e veloce messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati. È questa, da tempo, la priorità per garantire l’incolumità delle persone e dare un futuro al territorio.

Senza le verifiche e gli interventi sulle case, per renderle il più possibile sicure e antisismiche, i Campi Flegrei sono destinati a morire. Ancora di più la città di Pozzuoli, già in profonda crisi sociale ed economica.

La scossa di mg 4.4 registrata la notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 marzo dimostra in modo drammatico che il vulcano non aspetta i tempi lunghi della politica, dei decreti e delle procedure. È palese che le risorse e gli strumenti messi in campo finora dallo Stato sono insufficienti, soprattutto per le case private: 50 milioni di euro per quelle sgomberate dopo la scossa del 20 maggio 2024, di cui solo 20 sbloccati per ora. Altri 100 milioni di euro per le abitazioni che risultano ad alta vulnerabilità – secondo stime preliminari e “speditive” oltre 1000 edifici – diluiti però in 5 anni e con la copertura massima del 50 per cento dei costi sostenuti.

NON BASTA. Sono briciole rispetto a ciò che serve. Briciole che arriveranno già in ritardo, con procedure avviate solo da poco, superate negli effetti dagli ultimi eventi sismici e da quelli che, come sostiene la comunità scientifica, purtroppo, potranno ancora avvenire. La scossa avvenuta nella notte tra il 12 e il 13 marzo che ha colpito duramente Bagnoli, del resto, ha provocato inevitabilmente ulteriori danni che per fortuna, anche stavolta, sono stati limitati a beni materiali e non hanno riguardato in modo grave le persone. Ma non possiamo affidarci alla sorte sul “dove e quando”.

I promotori dell’appello Pozzuoli Resiste, che ha raccolto in questi mesi oltre 7000 adesioni certificate on line sulla piattaforma change.org e che fu presentato in piazza della Repubblica lo scorso 18 giugno 2024 alla presenza di numerosi artisti, personalità della cultura e cittadini, chiedono un incontro al Sindaco e all’amministrazione comunale di Pozzuoli per ribadire, insieme, al Governo e al Parlamento la necessità di un piano straordinario di controlli a tappeto, che non può essere lasciato alla sensibilità dei soli proprietari, e di una conseguente totale messa in sicurezza dell’abitato pubblico e privato. Così come vanno velocizzati i tempi per gli interventi alle scuole, gestiti dal commissario Soccodato in un arco di tempo che il decreto del 2 luglio 2024 concepisce lungo e pluriennale.

Non abbiamo bisogno di “rassicurazioni” o di semplici informative sui provvedimenti legislativi già esistenti. Li conosciamo e li abbiamo valutati insufficienti. Fin dalla loro adozione. Non è il tempo di “ringraziare” le Istituzioni nazionali per interventi ridotti e parziali, quando servono azioni sistemiche. La comunità locale vuole che lo Stato centrale assuma la questione Campi Flegrei come una priorità nazionale e che compia, dopo la dichiarazione di stato di mobilitazione nazionale, uno sforzo economico adeguato con una chiara volontà politica. Non per dichiarare livelli di allerta superiori in assenza di segnali di eruzione vulcanica, per aprire la strada a nuove speculazioni immobiliari o incentivare la popolazione alla resa e a lasciare la propria terra, ma per dare al contrario una prospettiva di uscita dalla crisi e raggiungere l’obiettivo di un territorio in grado di convivere davvero con il fenomeno naturale del bradisismo.

Scritto da Redazione


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