Contributi per le famiglie sgomberate: quello che (ancora) non si dice

Nei Tg e sul web è stata data particolare enfasi allo sblocco per le richieste di “contributi di autonoma sistemazione” per le famiglie le cui abitazioni sono state oggetto di un’ordinanza di sgombero o da una dichiarazione di inagibilità dopo la pesante scossa di 4.6 del 13 marzo. Le persone interessate sono circa 400, in gran parte residenti del quartiere di Bagnoli. Da qualche giorno si possono presentare istanze on line sui siti istituzionali dei Comuni di Napoli e Pozzuoli e i contributi mensili variano da un minimo di 400 a un massimo di 900 euro, in base al numero e alla composizione del nucleo familiare, aumentati di ulteriori 200 euro per ogni anziano o disabile. E’ un provvedimento emergenziale e doveroso, che si limita a ripetere quanto già previsto per i 1500 sfollati puteolani dopo la scossa del 20 maggio 2024.

E qui sono opportune alcune riflessioni critiche e precisazioni.

1. La misura, già sperimentata nell’ambito di Pozzuoli dalla scorsa estate, si è dimostrata insufficiente per chi ha la necessità o il legittimo desiderio di mantenere un legame con la propria città, a causa della speculazione immobiliare e dell’impennata del costo degli affitti registrata nelle aree limitrofe ai Campi Flegrei, fenomeni per i quali non è stato ipotizzato alcun tipo di freno o rimedio.

2. Per gli sgomberati post 14 marzo 2025 la misura ha una durata massima di 6 mesi, quindi soggetta ad esaurirsi già a settembre / ottobre di quest’anno. Mentre per gli sgomberati post 20 maggio del 2024 la scadenza è fissata a dicembre 2025. Si crea così un’inspiegabile disparità di trattamento per cittadini dello stesso territorio, in base a quale evento sismico ha provocato lo sgombero (!).

3. La logica del contributo a termine ha senso nell’ottica di un rientro nelle proprie abitazioni dopo i lavori di adeguamento sismico finanziati per appena 50 milioni di euro in 3 anni, che però non sono nemmeno cominciati a causa delle procedure lente e dei ritardi accumulati.

Ancora una volta, i fatti superano le norme. E dimostrano la necessità di aumentare le risorse e aggiornare le misure legislative messe in campo finora da Governo e Parlamento. Per intervenire su un’emergenza già in corso ed evitare l’ulteriore crisi sociale ed economica del territorio.

Scritto da Redazione


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