Continua la pubblicazione di un ciclo di testi relativi a MADI – Malazè Discovering Ideas (www.facebook.com/MadiMalazeDiscoveringIdeas), un progetto nato in occasione dell’edizione 2013 di Malazè. MADI è un incubatore di progetti finalizzati a promuovere lo sviluppo economico e culturale dei Campi flegrei.
Tali testi costituiscono una guida alla creazione di progetti e, al contempo, consentono di familiarizzare con una serie di concetti utili a comprendere quanto la cultura possa fungere da motore economico, ciò soprattutto in un territorio particolarmente ricco di risorse quale è quello italiano.
Il progetto MADI è patrocinato da: Campania Innovazione (http://www.agenziacampaniainnovazione.it/), Creactivitas (http://www.creactivitas.org/), Federculture (http://www.federculture.it/) e Fondazione Symbola (http://www.symbola.net).
I progetti sono presenti nella piattaforma di active media e crowdfunding DeRev (www.derev.com), dove è possibile visionarli e sostenerli.
Il progetto prima di tutto.
MADI nasce per accompagnare e lanciare i progetti in rete, per ottimizzarli e per diffonderli: si parte dai progetti, i progetti sono il fine. Il progetto, detto in estrema sintesi,è un insieme di azioni correlate il cui scopo è la realizzazione di prodotti o di servizi. Vi è un’“attività di progettazione” che può essere definita come un momento di prefigurazione nel presente di un qualcosa che potrà ultimarsi in un futuro secondo le direttive, le indicazioni e le specifiche da esso elaborate: tramite il progetto, un’idea compie un percorso da una fase concettuale alla realtà.
Il punto di partenza è l’idea creativa.
Il filosofo e pedagogista John Dewey sosteneva che le idee sono “precisamente delle anticipazioni di qualcosa a venire, che nascono dallo scrutare i fatti di una situazione in via di sviluppo”. La genesi di un’idea scaturisce dall’attività di osservazione e ricerca intorno a qualcosa allo scopo di comprenderne i meccanismi, i significati e di carpirne le potenzialità. L’idea può essere definita creativa quando è in grado di passare dalla fase concettuale (relativa alla mente), alla sua applicazione concreta, risolvendo in modo nuovo (innovazione), e utile (efficace ed efficiente) problemi concernenti la sfera dei bisogni materiali e/o immateriali dell’uomo e della comunità.
L’idea creativa è strutturata attraverso il concept.
Il concept consiste nell’elaborazione di un documento in cui l’idea viene articolata in modo da consentire il passaggio dall’astrazione al concreto: si tratta dell’architettura di base della progettazione, in essa sono contenuti tutti gli elementi e le linee di indirizzo da sviluppare analiticamente durante le fasi di realizzazione del progetto.
Tra gli elementi chiave del concept vanno citati la vision e la mission.
La vision esprime il senso profondo del progetto e ne rappresenta la sua infrastruttura valoriale: in altri termini, contiene i valori a cui fa riferimento il progetto con il rispettivo patrimonio di significati. Comunicare in modo chiaro e preciso la vision ai potenziali interessati al progetto è fondamentale per la sua buona riuscita in quanto consente agli stessi di recepirne i valori, di comprenderli e di interagire attivamente. La mission è il passaggio immediatamente successivo: essa traduce il sistema valoriale della vision in obiettivi concreti e misurabili, al raggiungimento dei quali dovranno indirizzarsi le attività del progetto. Determina in termini “quali-quantitativi” i risultati che il progetto si prefigge di ottenere. È sugli elementi contenuti nella mission che fa perno il percorso attuativo del progetto.
Alla base di tutto vi è la cultura del progetto.
Come sostengono Riccardo Dalisi e Gino Finzio, “la cultura del progetto è l’interpretazione del progetto inteso non come una semplice applicazione di regole, ma come una dinamica di fattori complessi interattivi; cioè elementi vitali quali la tradizione, le tecniche acquisite e le nuove tecniche, la cultura, la capacità ideativa, la sensibilità, l’intuizione sui futuri possibili”.
La cultura del progetto si può anche definire come l’attitudine ad attivare, continuamente e simultaneamente, una serie di percorsi per analizzare, interpretare e tradurre la contemporaneità in tutte le sue manifestazioni allo scopo di rispondere ai bisogni dell’uomo. Si giunge così al punto di partenza – il progetto – inizio e fine di un concatenarsi di dinamiche comprendenti fattori molteplici e potenzialmente tramutabili in circuiti virtuosi.
Ecco, quando pensiamo a MADI, a questo laboratorio virtuale in progress, dovrebbe sovvenirci un qualcosa di molto simile al “circuito elettrico”.
Testo a cura di Fabio Borghese e Antonio Russo De Vivo
Elaborazione grafica a cura di Costantino Sgamato