Presentato giovedì 6 febbraio 2014 a Napoli, “Grandi vini d’Italia”, il nuovo libro di Federico Graziani e Marco Pozzali, edito da Gribaudo-Idee Editoriali Feltrinelli. Ad ospitare la presentazione partenopea è Grangusto, unico spazio a Napoli, in cui insieme convive ristorante, pizzeria, mercato gourmandise ed enoteca. Ad introdurre i due autori è Tommaso Luongo, delegato Ais Napoli. Federico Graziani e Marco Pozzali si conoscono da tempo.
Nel 2000 hanno cominciato a degustare insieme, presso la sede dell’AIS di Milano, guidati dal Presidente mondiale dell’AIS Giuseppe Vaccarini. Li accomuna il modo di interpretare e raccontare il vino, che insieme li ha portati alla pubblicazione di diversi testi a riguardo. Tra questi, “Grandi vini di piccole cantine”, premiato nel febbraio 2013 come miglior libro del mondo, nella categoria Wine Tourism Book al Gourmand Word Cookbook Awards di Parigi.
Il loro ultimo lavoro è un originale volume, una vera e propria “carta dei vini”, divisa in 10 capitoli tematici. Ogni capitolo ha proprio nome e caratterizzazione: i vini della Gioia; della Montagna; del Vento; del Mare; del Sole; del Fuoco; della Terra; della Tradizione; degli Uomini; della Meditazione. Ognuno racconta, in maniera romantica, sensazioni, stati d’animo, caratteristiche fisiche e territoriali, ripercorrendo l’Italia enologica attraverso le varietà, legate ai climi, ai suoli, alle stratificazioni storiche, nel rispetto del lavoro dell’uomo. Il tutto vuole essere un vero e proprio atto d’amore verso il vino, narrandolo, raccontandolo, non limitandosi agli aspetti tecnici. Non dimenticando l’appartenenza all’AIS, il loro approccio si concentra sul calice, con una terminologia non diversa da quella di altre guide, ma tirando in ballo aspetti che vanno oltre la semplice degustazione. Ogni scheda, correlata da foto, racconta la storia dei produttori; le peculiarità della Terra in cui il vino nasce; il lavoro in vigna ed in cantina; le curiosità che rendono prestigiose le etichette selezionate; gli abbinamenti ottimali tra cibo e vino; le migliori annate da acquistare. La carta dei vini altro non è che una stratificazione, frutto del lavoro nel tempo.
La loro selezione è venuta fuori dall’assaggio, in 15 anni, di 5000 bottiglie, tra le quali ne sono state scelte solo 100. Come essi stessi lo definiscono, “Grandi vini d’Italia” è “un diario di relazioni”, in cui vengono affiancate, in un equilibrio sofisticato e senza differenze, le piccole aziende a quelle grandi. Soffermandosi sul mercato del vino campano, sottolineano la disomogeneità per numero e per percepito. Da un lato c’è una grande tenuta dei vitigni classici, che hanno mercato in Italia e nel mondo; dall’altro c’è segmentazione, difficoltà nel posizionamento e nei numeri. I vitigni campani, importanti per la loro eterogeneità e ricchezza storica, vivono oggi un momento di stagnazione dei consumi. Il rilancio auspicato da Federico Graziani e Marco Pozzali deve passare, per forza di cose, attraverso “l’unione Uomo-Territorio-Storia. Questi tre elementi devono necessariamente essere il veicolo su cui spostare l’attenzione, ancora più che sull’aspetto gustativo o degustativo. Questa è la carta che il Sud Italia deve giocare per il rilancio”.
Al termine della presentazione, in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier, delegazione di Napoli, sono stati degustati alcuni dei vini recensiti, in abbinamento ai finger food ideati dagli chef di Grangusto. All’interno del libro è presente anche la Cantina La Sibilla, situata nella città flegrea di Bacoli, con una Cruna del Lago del 2011. Con Vincenzo Di Meo, titolare della cantina flegrea, iniziamo la nostra degustazione. Partiamo dai Campi Flegrei, per perderci e ritrovarci in altre parti d’Italia, ritornando sempre al punto di partenza. Questo è un nostro vizio!