Abbiamo visto bambini divertirsi per le strade della nostra Pozzuoli: pollone tra i piedi e maglietta del calciatore preferito.
Abbiamo visto mamme preparare la cena dietro i balconi della nostra Pozzuoli: tavola imbandita e profumo eccitante.
Abbiamo visto padri godersi intere giornate in riva al mare della nostra Pozzuoli: ferie giustissime dopo un anno di lavoro.
Abbiamo visto i puteolani vivere e nel vedere la nostra Pozzuoli, abbiamo pensato alla Palestina.
A quella terra che dal 1948 è stata occupata da una Stato sionista, autorizzato dalla comunità internazionale forse per riparare in modo sbagliato alla tragedia dell’Olocausto.
In quella striscia di terra ci sono gli stessi bambini, le stesse mamme, gli stessi padri che vivono a Pozzuoli. Sono nati in posti diversi ma hanno i nostri stessi occhi che guardano, i nostri stessi cuori che battono, il nostro stesso sangue che scorre. Sono come noi, sono essere umani. Eppure non è così. I bambini palestinesi non possono divertirsi, perché mentre corono con il pallone e la maglietta del calciatore preferito, muoiono a causa di un bombardamento. Le mamme palestinesi non possono preparare la cena dietro i balconi delle loro case, perché mentre imbandiscono la tavola e l’odore del sugo fuoriesce dalle pentole, devono evacuare. I padri palestinesi non possono godersi le ferie in riva al mare, perché devono difendere le loro famiglie dalla morte.
Anche in assenza di bombe, le condizioni di vita nella striscia di Gaza non sono immaginabili per chi vive nella serenità quotidiana: 1 milione e 700 mila persone in un fazzoletto di terra, senza acqua, senza fogne, senza infrastrutture, senza la possibilità di sviluppare una propria economia, senza uno Stato. La gran parte di loro vive di aiuti internazionali, tutti soffrono le catene di vivere nella più grande prigione a cielo aperto del Mondo. I palestinesi devono sopravvivere, non sono considerati essere umani. Lo Stato di Israele è l’autore di un genocidio verso i palestinesi.
Sono giorni che lo stato di Israele bombarda scuole, ospedali, residenze civili e nessuno interviene.
Prima di essere cittadini puteolani siamo cittadini del mondo, siamo esseri umani e dobbiamo esprimere la nostra solidarietà alla Palestina.
Chiediamo a Vincenzo Figliolia, primo cittadino di Pozzuoli, di esporre la bandiera palestinese accanto a quella italiana e del Comune e di mostrare le bandiere a mezz’asta in segno di lutto e di vicinanza per le vittime innocenti di Gaza.
Per chiedere un cessate il fuoco e uno sforzo globale congiunto per riportare la vita in Palestina.
Sottoscrivono: DiversaMenteGiovani, Pozzuoli è Tua, Noi Re(si)tiamoQui Pozzuoli, L’Iniziativa.