FOTO DI MIRCO MAESTRINI
Saracinesche abbassate e commerciati in strada. “Arco Felice non deve morire” è scritto sullo striscione principale, poi tutti dietro ad urlare la propria rabbia. Sono oltre un centinaio, protestano contro il sindaco Figliolia e la sua ordinanza che ha dimezzato i posti auto in via Miliscola, introducendo il divieto di sosta su un lato della carreggiata. Non intendono restare silenti di fronte ad un provvedimento che già li induce a misurare i danni. Per questo fra cori, fischi e slogan marciano circa tre ore, bloccando il traffico per arrivare fino al municipio dove sperano di poter parlare con il primo cittadino. I cancelli, però, sono sbarrati. Così, mentre fuori cresce l’attesa, solo una piccola delegazione varca la soglia per essere ricevuta. Ad attenderli non c’è il sindaco, che si dice essere altrove per un impegno urgente. La mediazione tocca allora all’assessore Fumo, con delega alla viabilità, accompagnato dall’assessore Morra, con delega allo sviluppo economico e commercio. È un lungo confronto dal quale scaturiscono alcune proposte. L’amministrazione si riserva qualche giorno per valutare e riflettere. Nuovo appuntamento per venerdì mattina, quando con la delegazione si dovrebbero tirare le somme.
In agenda restano in particolare tre ipotesi. La prima è quella di effettuare lavori per restringere quanto basta i marciapiedi e creare nuovi varchi di sosta anche sul fronte attualmente interdetto al parcheggio. I dubbi in merito riguardano anzitutto i tempi; fra progettazione, burocrazia ed esecuzione potrebbero passare molti mesi, se non addirittura un anno. Più sbrigativa potrebbe essere la seconda ipotesi, in parte già paventata. Si tratterebbe di introdurre il senso unico di marcia da Arco Felice a Lucrino lungo via Miliscola e in direzione opposta nel tunnel del Monte Nuovo. Così facendo si potrebbe tornare a parcheggiare su entrambi i lati della carreggiata a fronte di un flusso di auto pressoché immutato. L’ultima ipotesi, in caso le precedenti fossero scartate, riguarda lo spostamento delle strisce blu sul lato opposto della carreggiata. In questo modo si potrebbero recuperare una decina di posti auto. Si tratta della proposta maggiormente praticabile, ma anche di una magra consolazione per i commercianti. Il punto di incontro ancora non c’è, ma dopo due colloqui chiusi con un nulla di fatto adesso la soluzione pare più vicina.
Mediare fra ragioni e interessi altrettanto legittimi pare estremamente difficile. Da una parte il comune che cerca un correttivo per sanare uno stato di cose non conferme alle norme. Dall’altro i cittadini che vedono scarseggiare i posti auto e soprattutto i commercianti che lamentano enormi difficoltà e vertiginosi cali di vendite. La situazione ricorda molto l’introduzione del noto piano traffico nel centro storico con le veementi proteste che seguirono. Anche in questo caso non manca qualche eccesso e qualche comprensibile isterismo. C’è, però, un’importante differenza: ad Arco Felice è assente una fondamentale visione d’insieme che caratterizzava, al di là degli esiti, il discusso e discutibile provvedimento del 2012. In assenza di alternative diventa difficile da digerire il dimezzamento dell’area di parcheggio. Ora si parla per cercare una soluzione, magari la si troverà, ma è inevitabile porsi una domanda: questo sforzo non poteva essere fatto prima? Forse si.