LITORALE FLEGREO E DOMITIO / La prima causa dell’inquinamento dei mari? Gli scarichi abusivi nei “Regi lagni”

regi-lagni-caivanoNei Campi Flegrei siamo spesso portati ad attribuire il problema dell’inquinamento marino principalmente al mal funzionamento del depuratore di Cuma. Secondo la situazione degli anni passati, questa considerazione sarebbe giusta, ma ad oggi è tutt’altro che così.
Ma andiamo con ordine.

I REGI LAGNI
Nel 2010 la Procura di Santa Maria Capua Vetere apre il vaso di Pandora dell’inquinamento mostruoso dei Regi Lagni, ipotizza il reato di disastro ambientale per i dirigenti della Hydrogest e fa luce su una storia tanto enorme quanto sconosciuta. I Regi Lagni sono un sistema di canali costruito agli inizi del ‘600 per risolvere il problema delle inondazioni dell’agro casertano. Questi canali sfociano tra la foce del Volturno ed il Lago di Patria. Risolto il problema idrogeologico, però, negli ultimi anni questi canali sono diventati vere e proprie discariche, in cui criminali di vario genere hanno scaricato rifiuti di ogni tipo.

Col tempo e con l’aiuto della camorra che si è divertita ad edificare a disprezzo delle leggi, interi comuni, nello specifico, Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna, hanno costruito un intero sistema fognario che scarica illegalmente nei Lagni e quindi in mare, evitando ogni forma di depurazione, anche la più blanda. In seguito alle indagini della Procura, le forze dell’ordine hanno rinvenuto decide di autoveicoli gettati nei Regi Lagni, carcasse di animali, rifiuti di ogni ordine e grado, migliaia di scarichi abusivi ed addirittura autobotti che raccoglievano i rifiuti liquidi di aziende lontane dai canali per scaricarli proprio lì, in quella che ormai è diventata la suburra in cui mezza Campania scaricava le proprie monnezze.

Ma la storia di chi e come inquinasse il mare attraverso i Lagni non finisce qui. Infatti la Procura si concentrò particolarmente sulla Hydrogest, la società a cui la Regione Campania ha affidato in passato la gestione degli impianti di depurazione di Villa Literno, Marcianise e Orta di Atella, che negli anni è arrivata ad incassare 250 mln di Euro, ma i cui impianti non solo non hanno depurato bene, ma sono riusciti a riversare nei Lagni acqua più inquinata di quella che ricevano dal sistema fognario.

L’IMPIANTO DI CUMA
In questo scenario la responsabilità dell’impianto di Cuma passa davvero in secondo piano. Certo, quello è un impianto con dei seri problemi, non depura al 100%, ma basta recarsi oggi alla foce nella Foresta Regionale di Cuma per notare che la qualità delle acque è sensibilmente migliorata. A ciò si aggiungono le analisi dell’ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente) già dai primi anni 2000 o quelle successive dall’Arpac, le quali dimostrano l’impatto enorme che hanno gli scarichi illegali nei Lagni.

UNA NUOVA OPPORTUNITA’
Ad intervenire sui Regi Lagni, così come accade ormai per tutti i grandi problemi che affliggono il territorio flegreo e non solo, sarà un Grande Progetto europeo. Il progetto in questione prevede interventi rivolti al disinquinamento dei Lagni e del litorale domitio e flegreo, riducendo quanto più possibile le fonte dell’inquinamento, abusive e legali. Inoltre si realizzeranno interventi sui depuratori che scaricano nei Lagni e sul depuratore di Cuma, per portarli alla piena operatività. Le gare di questo grande progetto sono già partite, ma così come accade con quelle sui Grandi Laghi Flegrei, anche qui si dovrà attendere mesi prima di veder partire i cantieri veri e propri. In ogni caso il termine perentorio per l’impegno dei fondi, più di 200 milioni, è la fine del 2015, per cui entro quella data non solo dovranno essere approvati tutti i progetti definitivi, ma ci si aspetta anche la partenza dei primi lavori. Questi finanziamenti rappresentano l’ennesima sfida per il nostro territorio ed anche se non rientrano strettamente sui territori flegrei ci riguardano molto più di quanto si possa pensare e sarebbe il caso che cittadini ed istituzioni, a partire dai sindaci flegrei, inizino ad interessarsene dimostrando di saper guardare oltre il proprio naso e magari capire che il loro compito è quello di pensare allo sviluppo complessivo del territorio, ben oltre gli interessi racchiusi nei singoli Comuni.

Scritto da Redazione