Esibizione artistica dell’associazione En Art fuori la Chiesa sconsacrata de Purgatorio a Pozzuoli (27 giugno 2014, Evento “Città della cultura, città dell’accoglienza”) – FOTO DI PAOLO VISONE
Torniamo a parlare di teatro a Pozzuoli e nei Campi Flegrei. È indispensabile, infatti, dotarsi di uno spazio dedicato all’arte teatrale se la città ha intenzione di darsi una vocazione turistico-culturale. E di questo ne abbiamo parlato ancora una volta anche con l’assessore alla cultura Franco Fumo, il quale ci ha illustrato le opzioni che al momento l’amministrazione puteolana tiene al vaglio per il progetto.
Una di queste è sicuramente l’offerta formalizzata dal Comune per l’acquisto del Cinema Toledo. L’assessore ha infatti confermato le voci ufficiose che circolavano da mesi: il Comune ha intenzione di acquisire un nuovo immobile per la creazione di un teatro, con un costo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 250 mila euro.
Si parla di cifre sicuramente non esorbitanti, disposte dall’Amministrazione per la creazione di uno spazio che diventi, a media scadenza, uno dei punti nevralgici per il turismo culturale nei Campi Flegrei. Ed è sicuramente ben visto da tutta la comunità la creazione di uno spazio dedicato alle rappresentazioni teatrali. Spazio che però non sottintende automaticamente quello di laboratorio teatrale e più in generale culturale, da intendersi come luogo che funga da supporto allo spazio teatrale vero e proprio, un’officina dove i talenti e le professioni sappiano crescere, formarsi e magari impegnarsi in attività positive e produttive per la società. E proprio di questo parlò anche L’Iniziativa in occasione dell’evento tenuto il 27 Giugno di quest’anno alla rampa Raffaello Causa, indicando la vicina chiesa del Purgatorio come uno dei possibili luoghi da adibire a laboratorio, di concerto con l’associazione En Art, che in quell’occasione tenne una rappresentazione proprio all’esterno della chiesa.
A tal proposito l’assessore Fumo, però, ha escluso, almeno in questa fase, la possibilità di ristrutturare la chiesa del Purgatorio con fondi stanziabili dal bilancio comunale, dato l’elevato costo (secondo stime ufficiose e approssimative almeno 1 milione di euro), necessario. In attesa di eventuali progetti europei o finanziamenti di sorta, i tempi di fruibilità sarebbero esageratamente lunghi. Motivo per cui si individuano diverse soluzioni all’orizzonte, una delle quali sarebbe un’inedita proposta del dirigente scolastico della scuola media statale Pergolesi ad Arco Felice, che insieme ad un gruppo di architetti ha presentato un progetto per lo spazio della scuola, già presentato all’assessorato. alla cultura.
Altro tipo di attenzione è quella rivolta al Polo Culturale, o meglio al suo imminente pro lungamento fino allo spazio all’aperto di Villa Avellino ed il Passaggio Toledo, alle spalle del Palazzo Toledo di via Ragnisco. Qui sarebbero individuati ampi spazi e i tempi di consegna saranno infatti a brevissima scadenza, in quanto legati al progetto di opere pubbliche Europa PIU. Proprio all’interno del Polo culturale potrebbero essere previsti sia lo spazio da adibire a teatro, almeno durante i mesi estivi, che quello da destinare a laboratorio.
Insomma, il ventaglio di possibilità è sicuramente ampio, e in questo senso l’Amministrazione ha dato prova di essere disposta ad investire in progetti culturali. Progetti che però oltre al grande merito di creare cultura, e quindi introiti sul territorio, hanno anche il dovere di sviluppare professionalità, creare lavoro, e quindi reddito. Questo dipende dalla conduzione sia della fase iniziale, nella scelta dei luoghi e delle spese da affrontare nel bilancio comunale, ma soprattutto nell’affidamento e gestione degli spazi una volta ultimati. Una gestione che preveda, ad esempio, l’esibizione di grandi compagnie all’interno di un eventuale (e per adesso piuttosto lontano) teatro stabile, rischierebbe di escludere le risorse locali e non creerebbe assolutamente reddito per le professionalità flegree. Piuttosto, una coesistenza delle grandi e piccole professionalità aiuterebbe i talenti del territorio ad avere i propri spazi, senza perciò ledere alle programmazioni del teatro cittadino. Stesso dicasi per la creazione e la gestione di un’eventuale officina teatrale, che avrebbe il grande beneficio, oltre che di coltivare talenti, di creare una piccola fonte di lavoro, magari con lo strumento della concessione a cooperative del territorio. E sul punto non si è detto affatto in disaccordo l’assessore, che infatti apre alla gestione totale o parziale da parte di nuovi gruppi degli enormi spazi che potrebbero arricchire il patrimonio pubblico, difficilmente gestibile dai soli dipendenti pubblici in forza all’Ente comunale.
Le potenzialità per far nascere delle nuove fonti di impiego esistono, ma sta all’attenzione e alla conduzione delle Istituzioni, affiancate e incalzate dalle professionalità territoriali disponibili a collaborare, trasformarle in realtà.