FORESTA DI CUMA / Stop alle escursioni. Qual è il turismo dei Campi Flegrei?

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Non c’è pace per la Foresta di Cuma. L’estate, assieme al sole ed al tempo libero, porta anche un carico di turisti della domenica, accompagnati da un’enorme dose di rifiuti e inciviltà. È così che, mentre da un lato ci sono associazioni e cooperative che organizzano eventi culturali all’interno della Foresta, lanciando anche imput di educazione ambientale ad un pubblico controllato; dall’altro lato abbiamo l’anarchia, gente che usa il territorio a proprio vantaggio senza rispettarlo, trasformando un’allegra scampagnata in famiglia in un operazione di scarico di rifiuti.

Il culmine è stato raggiunto questa settimana, durante un’escursione notturna organizzata da “GeaVerde Escursioni”, ditta specializzata in turismo sostenibile. Il sentiero che attraversa le dune era pieno di rifiuti, l’itinerario affrontato dai turisti era lo specchio della vergogna, quella stessa vergogna che purtroppo non provano gli autori di tale scempio. Dopo anni di attività e proposte per il rilancio della Foresta, anche appoggiate attivamente dalla Regione Campania, è avvilente e mortificante per tutta la comunità che un luogo così bello sia ridotto in queste condizioni. Si parla di turismo, da Pozzuoli a Bacoli, ma a conti fatti, chi si occupa quotidianamente di far conoscere la bellezza dei Campi Flegrei e di educare la comunità a stili di vita sostenibili e rispettosi della natura e della cultura, è lasciato solo.

È per questo che non ci saranno altre escursioni notturne nella Foresta di Cuma. «Considerate le pessime condizioni in cui versa il sentiero delle dune – spiega Alessandra Foglia Manzillo, Guida Naturalistica e titolare di Geaverde Escursioni – mi ritrovo costretta ad annullare tutti gli eventi che avevo in calendario, cosa che, dal mio punto di vista, rappresenta soprattutto l’ennesima occasione persa per la valorizzazione e la promozione del sito, dando per l’ennesima volta battaglia vinta agli incivili e a coloro che poco si interessano del bene comune». Un fallimento istituzionale e politico insomma, una vergogna per tutti i cittadini dei Campi Flegrei. Urge una soluzione, le responsabilità devono essere chiare. Gli operai regionali che attualmente presidiano la Foresta sono addetti alla sola manutenzione del verde, e declinano ogni responsabilità relativamente ai rifiuti. Ma allora, a chi tocca? E perché nonostante la Foresta sia aperta e fruibile da 5 anni, manca ancora un sistema di sorveglianza che prevenga questi problemi?

Scritto da Stefano Erbaggio


Nato nell' 88 e cittadino puteolano. Studente di Scienze Naturali, dal 2010 collabora con L'Iniziativa, occupandosi di ambiente e sviluppo sostenibile. Giornalista Pubblicista, ha collaborato con "La Nuova Ecologia", "Terra", "Cronaca Flegrea" ed "Il Roma". Volontario di Legambiente, integra l'amore per la natura con la difesa e la conoscenza del territorio. Dal 2012 è Guida naturalistica AIGAE, attivo specialmente nei Campi Flegrei e collaborando con numerose scuole del territorio.