FOTO DI PAOLO VISONE
Il Macellum, Mercato dell’antica Puteoli romana e impropriamente conosciuto da molti con il nome di Tempio di Serapide, è stato lo scenario di un suggestivo e significativo evento, promosso sabato mattina 5 settembre nell’ambito della X edizione di Malazè. La manifestazione culturale “Una giornata al Mercato romano” è stata organizzata da Ravello Creative L.a.b. in collaborazione con le associazioni Flegreando e Artemide. Bravissimi artisti in costume (gli attori Stefano Taranto, Gennaro Monforte, Antonio D’Alessandro, Svitlana Hruska, Eduardo Di Pietro di Flegreando; Luisa Perfetto e Antonio Delogu di Artemide; e i musicisti Livia Bertè e Francesca Masciardano) hanno accompagnato i circa 150 visitatori accorsi, divisi in più turni, con performances teatrali e musicali, riproducendo con molta ironia, ma anche con una ricercata attenzione nelle ricostruzioni storiche, l’ambiente romano di Puteoli all’epoca del massimo splendore dell’emporio e del mercato, tra il I e il III secolo d.c. Non sono mancati riferimenti alle abitudini sociali ed alimentari, talvolta difficilmente comprensibili ai più comodi gusti moderni. E’ seguito poi il momento della spiegazione storico-archeologica con la guida Giovanna Dipalma, di Ravello Creative L.A.B, e della degustazione di pani e vini, accompagnati dallo chef stellato Paolo Gramaglia, esperto di gastronomia, sapori e tradizioni culinarie dell’antichità.
Non si è trattato, dunque, di una “semplice visita guidata”, ma di un percorso culturale completo e all’interno del sito archeologico, oltre quei maledetti cancelli chiusi “da sempre”. Basti pensare che per molti puteolani, presenti insieme ai visitatori ospiti nei Campi Flegrei e a un gruppo di turisti provenienti degli Stati Uniti, hanno avuto solo in questa occasione e per la prima volta la possibilità di vedere a distanza ravvicinata le colonne, le mura e i resti del Macellum, condannato come è a fare da anonimo ornamento alla città.
Ancora una volta, operatori del settore e del mondo delle associazioni hanno dimostrato cosa è possibile fare sul nostro territorio e la potenzialità di queste manifestazioni anche in un’ottica di sviluppo che leghi il turismo alla cultura, al fine di creare indotto e opportunità di lavoro. E’ responsabilità delle Istituzioni che tali eventi non restino isolati, a partire, nel caso del Macellum / “Tempio di Serapide”, in primo luogo dalla Soprintendenza, Ente dello Stato che può e deve puntare all’apertura strutturale del sito, anche alla luce di un Protocollo di intesa sottoscritto da oltre due anni con il Comune di Pozzuoli e la Regione Campania; accordo, al momento disatteso nella parte relativa al Macellum e allo Stadio di Antonino Pio, che prevede tra l’altro, anche per questi due siti come già avviene all’anfiteatro, il “supporto” di dipendenti comunali in caso di insufficienza di organico e la creazione di un apposito info-point comunale per la prenotazione delle visite, non più occasionali.