POZZUOLI / Idrovora di Licola, torna la normalità

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Quanto accaduto nei giorni scorsi a Licola, ai confini di Pozzuoli con Giugliano, è la sintesi (quasi) perfetta dei limiti del sistema Italia. Nel caso specifico, del sistema Campania. A seguito di un’astensione da lavoro degli operai del Consorzio di bonifica che gestisce l’Idrovora, che non ricevono la loro regolare retribuzione da alcuni mesi, l’impianto ha funzionato in maniera ridotta dal 10 febbraio, le vasche e i canali sono state sul punto di straripare e alcuni terreni adiacenti sono stati invasi da acqua e melma. Una situazione già di per sé scandalosa, in tutti i suoi aspetti politici e sociali, aggravata da un contesto di degrado e di scarichi abusivi, che mettono in ginocchio le prospettive di sviluppo e di riqualificazione del litorale domitio-flegreo.

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IL SINDACO FIGLIOLIA FIRMA L’ORDINANZA (foto Enzo Tafuto)

Dopo giorni di rimbalzi e di silenzi dei pubblici uffici, la situazione è precipitata nella giornata di mercoledì 2 marzo, al punto di rappresentare un oggettivo pericolo all’incolumità dei residenti dei rioni di Licola borgo e Licola mare, accorsi preoccupati sul posto. Ed è qui che si è sfiorato, oltre al disastro ambientale, il paradosso. Vigili del fuoco, carabinieri, tecnici del Comune, insieme ai cittadini, erano fuori ai cancelli in una situazione di stallo, impossibilitati ad intervenire. E’ stato il Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia a forzare la mano e firmare in tarda serata un’ordinanza per l’ingresso immediato nella struttura, avvalendosi della sua carica di massimo responsabile della salute sul territorio e della delega alla Protezione civile, consentendo l’intervento della forza pubblica e degli operai dell’impianto di depurazione di Cuma e della SMA Campania. Un atto giusto e pienamente legittimo, che altri però non hanno (o non avrebbero) firmato, deciso “in assenza di risposte ufficiali” – come dichiarato dallo stesso primo cittadino, da parte di Prefettura e Regione Campania. Una corsa contro il tempo, un’emergenza che poteva e doveva essere evitata, causata non dalla natura, ma solo dall’uomo e da un sistema di competenze e di appesantimenti statali che hanno fatto il suo tempo.

AGGIORNAMENTO – Questa mattina, venerdì 4 marzo, 36 ore dopo “l’azione di forza”, il Sindaco di Pozzuoli ha confermato che la situazione è tornata alla normalità: “le due pompe sono in funzione regolarmente, il livello dell’acqua all’interno della vasca è già sceso di oltre un metro e la situazione di campi ed abitazioni circostanti è migliorata. Continuiamo a monitorare a tutela dell’incolumità degli abitanti e dell’ambiente – ha aggiunto il Sindaco sulla sua pagina fb – e intanto vanno avanti i sopralluoghi sui canali che confluiscono all’interno dell’idrovora. Ho denunciato irregolarità e illegalità alla Procura, ora attendiamo risposte urgenti.”

Martedì prossimo, invece, il vicepresidente della Regione Campania Bonavitacola avrebbe convocato un tavolo istituzionale per risolvere il problema dei pagamenti degli stipendi agli operai del Consorzio che gestisce l’idrovora.

Questi i fatti, semplici le considerazioni. Amministrare, a qualsiasi livello, vuol dire assumersi le responsabilità in nome di un interesse pubblico. Possono condividersi o meno le scelte politiche di chi governa un Comune, una Regione o un Paese. Ma rifiutare la facile scorciatoia dell’alibi secondo cui “non è mia competenza”, dovrebbe essere caratteristica comune a chiunque svolge (o si candida a svolgere) ruoli istituzionali.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.