Oltre 200 persone hanno sfilato in corteo a Bacoli nel pomeriggio di sabato 19 ottobre, per rivendicare la bonifica del territorio e l’individuazione dei terreni colpiti dallo sversamento di rifiuti tossici ed illeciti.
Dietro lo striscione “Sì alla vita, no ai rifiuti tossici”, una manifestazione “senza sigle e di liberi cittadini”, ha visto la partecipazione trasversale di tantissimi giovani, genitori con bambini, militanti di associazioni, comitati e partiti politici. Non c’era, purtroppo, il sindaco della città.
“Vogliamo l’applicazione della delibera comunale n. 18 del 2008” (n.d.r. che avrebbe dovuto dare avvio all’individuazione delle cave e dei siti inquinati); “Chi sa deve dirci dove sono stati seppelliti i rifiuti”. Queste le voci del corteo, partito dall’ingresso del parco Vanvitelli al Fusaro e giunto al molo di Torregaveta, che ha raccolto lungo il percorso la solidarietà di molti commercianti che hanno abbassato le serrande. Ma il messaggio più importante è stato ascoltare slogan come “la bonifica s’adda fa, senza se e senza ma!” oppure “chi non salta è un camorrista”. Finalmente, la sensibilizzazione dei cittadini sul tema rifiuti può avanzare verso nuovi obbiettivi, dopo tanti anni di “emergenza permanente”, talvolta costruita a tavolino, e di cassonetti pieni di monnezza sotto gli occhi e sotto il naso che hanno nascosto ben altri traffici e tragedie.
Nel moltiplicarsi di iniziative che in questi giorni stanno coinvolgendo tanti Comuni e territori della Campania, anche Bacoli fa sentire la sua voce, con la presenza in corteo di attivisti giunti anche da Giugliano e Pozzuoli. Oltre la rabbia, emergono richieste e proposte precise. Come quelle delle forze politiche di opposizione che a Monte di Procida e a Bacoli hanno chiesto di intraprendere la strada dei carotaggi, delle analisi dei terreni, della certificazione dei prodotti e dell’istituzione di un registro tumori.
FOTO DI PAOLO VISONE