L’incendio alla riserva naturale wwf degli Astroni, cominciato nella notte tra l’11 e il 12 luglio, è ancora attivo, ma prosegue l’intervento di personale interno, vigili del fuoco, uomini della Protezione civile e squadre regionali. Questa mattina è arrivato finalmente anche un secondo mezzo aereo, che con diverse e ripetute azioni nel corso della mattinata, sembra essere riuscito a “contenere” le fiamme. Secondo fonti interne alla riserva naturale, i danni ammonterebbero al momento a circa 10 ettari andati in fumo (su una dimensione totale di circa 250 ettari). Colpito soprattutto il sottobosco, e solo in parte gli alberi. Se si riuscisse a spegnere del tutto l’incendio in giornata con il secondo turno di intervento aereo, dopo la necessaria pausa per rifornimento di carburante, i danni potrebbero considerarsi non gravissimi, ma guai ad abbassare la guardia.
Il cratere degli Astroni, autentico polmone verde dei Campi Flegrei, rappresenta anche un patrimonio naturalistico con finalità sociali, educative e di attrazione territoriale. L’incendio rientra nell’attacco generale in corso in tutto il meridione. Palese è la regia criminale, sebbene non emerga ancora con chiarezza il “regista”, in un’Italia dove interessi di vario tipo (speculazioni edilizie, smaltimento rifiuti, affare dei fondi per la messa in sicurezza) si intrecciano alle deficienze e alla mille contraddizioni del sistema di prevenzione e spegnimento degli incendi, che da anni ha mostrato in molti casi ambiguità e inadeguatezza di intervento. A fare da sfondo, una condizione climatica con 6 mesi senza pioggia, fenomeno che pone l’uomo di fronte agli effetti del suo modello di vita miope e scellerato, verso la natura e quindi verso se stesso.