L’incendio è divampato nella notte di ieri, poco dopo la mezzanotte di venerdì 4 agosto. Secondo le testimonianze di numerosi residenti, pubblicate su profili privati e gruppi fb, a scatenare le fiamme sarebbe stato l’uso improprio di fuochi d’artificio, per giunta fuori dagli orari consentiti dall’ordinanza in vigore nel Comune di Pozzuoli, da parte di un ristorante della zona. Una circostanza sulla quale la magistratura potrebbe e (considerate le conseguenze) dovrebbe aprire un’indagine per accertare le responsabilità e il profilo penale di quello che nei fatti un “disastro colposo”, alla salute dei cittadini e alla natura. Un atto scellerato che, se verificato, meriterebbe la condanna totale da parte della politica, dei rappresentanti istituzionali e dell’opinione pubblica, con le dovute conseguenze.
Ma la vergogna non finisce qui. Le fiamme, che sembravano domate nella mattinata di oggi, sabato 5, hanno ripreso vigore nel tardo pomeriggio, e in questo momento (ore 21.00 di sabato) hanno devastato il Monte Barbaro e sono giunte nei pressi di abitazioni private e di un’attività di agroturismo. Momenti drammatici si stanno vivendo in quello che da anni rappresenta l’unico (e disperato) presidio a tutela della montagna, vittima “predestinata” degli incendi e dei roghi di ogni estate. Pesanti le accuse: l’elicottero impiegato sarebbe rientrato nel corso della giornata, con un “buco” di circa 6 ore nelle attività di spegnimento, per poi ritirarsi intorno alle 20.00 allo stadio D. Conte di Arco felice. Chi scrive non è nelle condizioni di accertare quanto accaduto, ma da parte delle Istituzioni locali va preteso una volta per tutte che si faccia chiarezza anche sulle modalità di intervento che dimostrano una inadeguatezza “sistemica”.
Solo la luce del giorno, dopo una notte che passerà senza interventi aerei, consentirà di capire l’entità dei danni, provocati dall’uomo, contro l’uomo e contro la natura.