Una pessima figura consumata la prima domenica del mese, quando musei e siti archeologici sono aperti gratuitamente. Il vergognoso “biglietto da visita” agli scavi di Cuma questa volta non è passato sotto silenzio. Per tutta la giornata di ieri, 3 settembre, i visitatori sono stati accolti da una fuoriuscita nauseabonda di liquami, provenienti dal tombino posto all’ingresso dell’area. Una situazione imbarazzante per tutti, turisti, appassionati di archeologia e addetti ai lavori, che si accompagna allo scempio presente da mesi dei rifiuti depositati a pochi metri di distanza, appena nascosti dal muro di cinta. Pochi dubbi sull’origine dei rifiuti, causati dall’inciviltà di chi frequenta l’area nelle ore serali e notturne e che si ammassano su un terreno adiacente. Per la fogna in strada, da informazioni raccolte sul posto, pare ci sia un problema di corretto allacciamento alla rete fognaria. In parole semplici, nei pressi del sito ci sarebbe un “pozzo nero” non adeguatamente espurgato.
Necessario, dunque, è un accertamento delle cause e delle competenze, sollecitato dalle Istituzioni locali, in primis l’amministrazione comunale di Pozzuoli, e che investa del problema i funzionari della Soprintendenza, secondo gli organigrammi vigenti. E’ semplicemente assurdo che uno dei gioielli dei Campi Flegrei, probabilmente l’area che meriterebbe il maggior sforzo di promozione e fruizione per la sua “unicità” storico-archeologica, non sia nelle condizioni minime per accogliere nessuno, in considerazione anche di altre criticità, come l’assenza di segnaletica per chi vuole raggiungere il sito e una cartellonistica poco aggiornata. La vicenda, nella sua amara semplicità, fa comprendere quanto il territorio sia ancora lontano da una nuova e necessaria dimensione turistico-culturale.
Con la speranza di poter cominciare a parlare al più presto di navette, trasporti, servizi turistici integrati e parco archeologico dei Campi Flegrei, prima occorre partire dall’essenziale. E sentire l’essenziale con priorità.
In basso, le acque nere in strada, con il tentativo dei presenti di alleviare i disagi con mezzi di fortuna. (FOTO INVIATE ALLA REDAZIONE da Umberto Mercurio).