Da questo fine settimana si è rivisto qualche pullman lungo le strade. A Pozzuoli, la circolazione ripresa è stimata in oltre il 50% delle corse, dopo quasi un mese di stop. Ad attenuare i disagi dei cittadini è stata la decisione dei dipendenti della Ctp di riprendere il servizio, “per senso di responsabilità”, dopo le pressioni della Prefettura. “Questo servizio è garantito dall’abnegazione del personale Ctp senza stipendio, la sua continuità dipenderà dalla veridicità delle promesse”. Così si legge su uno dei cartelli esposti a bordo. I lavoratori protestano infatti contro i continui ritardi nell’erogazione delle retribuzione, oltre al mancato versamento di contributi Inps e di altre indennità, da parte della società pubblica controllata dalla Città Metropolitana di Napoli.
A Pozzuoli oggi si sprecano i “ringraziamenti” verso i conducenti, giunti, tra gli altri, da parte del Sindaco del Figliolia e anche dall’opposizione consiliare del M 5 stelle. Ringraziamenti ai quali seguono gli appelli a De Magistris per una risoluzione strutturale del problema. Dichiarazioni di circostanza a parte, si ricorda che la legge non è chiarissima nell’affermare se e quando un pubblico servizio può essere interrotto con giusta causa da parte dei lavoratori. L’orientamento della giurisprudenza nel settore privato è di almeno 3 mesi di ritardo e pare che ad oggi i pagamenti dei lavoratori CTP siano fermi ad agosto. Aspetti procedurali a parte, la sostanza politica e sociale è che già da tempo la CTP non è nelle condizioni, per voragini nei bilanci o per malagestione, di assicurare il trasporto pubblico su gomma nei 72 comuni del napoletano e del casertano. E che la risoluzione di tale problema non pare sia tra le priorità della Città metropolitana. Non è la prima volta, e probabilmente non sarà l’ultima, che il servizio viene interrotto. Per i singoli Comuni, resta all’ordine del giorno il tema di come sviluppare, nel rispetto della normativa generale, forme di servizio integrato pubblico-privato, con l’individuazione di linee aggiuntive a quelle esistenti.