Zeus c’è, ma finora si è visto poco. Non fa piacere scrivere su quanto sta accadendo al Museo Archeologico dei Campi Flegrei, presso il Castello Aragonese di Baia. La sala che ospita la mostra permanente “L’invisibile, il visibile e il mare”, dove è stata collocata la preziosa statua di Zeus insieme ad altri ritrovamenti riconducibili alla “città sommersa”, è attualmente chiusa. Il motivo ufficiale, comunicato dal PaFleg in data 2 novembre, è la necessità, all’indomani dei violenti fenomeni metereologici, di verificare lo stato “di alcune parti del Castello per evitare ogni possibile rischio per l’incolumità dei visitatori”. Un problema, dunque, legato non alle condizioni della sala, ma all’interdizione dell’area di accesso. E pensare che la mostra e il ritorno di Zeus furono festeggiatati in pompa magna meno di un mese fa, il 27 ottobre, dopo un lungo peregrinare del reperto per il mondo, passato tra numerosi ricettatori e poi al Getty Museum di Los Angeles.
Auspichiamo che venga comunicata al più presto la data di riapertura, nell’interesse dei cittadini, dei visitatori e dei tanti operatori di settore che ad oggi soffrono l’incertezza dei modi e dei tempi circa la concreta possibilità di accedere alla mostra.
In ogni caso, la nuova direzione del Parco Archeologico dei Campi Flegrei non può permettersi il prolungarsi per ormai quasi un mese di una situazione che rischia di alimentare contraddittorie voci sulle ragioni “ufficiose” della chiusura della sala; situazione che di sicuro – considerato l’immediato stop all’esposizione appena pochi giorni dopo la presentazione – non fa bene alla promozione di immagine del territorio, nell’ottica dello sviluppo turistico-culturale.