Il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia comunica di aver ricevuto ufficialmente – da parte del Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali della Regione Campania – la richiesta di firmare un’ordinanza di interdizione al pubblico del tratto di spiaggia che si trova davanti al noto stabilimento di Arco Felice, in seguito alla contaminazione da idrocarburi prodotta dallo sversamento accidentale di olio nel lontano 2006. Tale richiesta riguarda la chiusura dell’accesso all’arenile, “in via precauzionale”. L’amministrazione comunale fa sapere di avere già espresso nel corso dei precedenti incontri la disponibilità a trovare una soluzione, coinvolgendo il Demanio Marittimo Regionale, ente gestore dell’area, affinché l’utilizzo della spiaggia potesse essere ripristinato a vantaggio della collettività ed utilizzata in sicurezza dai cittadini e dai turisti. “Questa è l’ennesima dimostrazione -si legge nella nota diffusa alla stampa dal portavoce del Sindaco – di come il governo del territorio ricada sempre di più sulle spalle dei sindaci e delle amministrazioni comunali, troppo spesso lasciate sole e ancora più costrette a subire decisioni prese in altri consessi.” “Dopo 13 anni, numerose riunioni e tante competenze in campo – aggiunge il primo cittadino, rpima di disporre l’ordinanza – dopo aver collaborato in maniera fattiva in conferenza di servizi regionale fin dal primo momento, dopo essere stato sulle stesse posizioni assunte anche dalle associazioni territoriali sulla tutela dei fruitori della zona e aver discusso sull’argomento anche nel consiglio comunale, mi chiedo come sia possibile che, a distanza di tanti anni, ci si accorga dell’esistenza di un ‘rischio’ per la salute che ne prevede un’urgente interdizione dell’accesso. Dopo 13 anni durante i quali nessuno ha rilevato questa circostanza così grave. Mi sorge, pertanto, spontanea la domanda su cosa siano serviti gli incontri della Conferenza di Servizi”.
E proprio la Conferenza dei Servizi è chiamata ad un nuovo incontro fissato il 28 marzo, per ulteriori approfondimenti e coinvolgere anche il Demanio Marittimo. I nodi restano la valutazione reale dei rischi legati alla frequentazione di una spiaggia antistante un insedimento industriale e anche a chi spetta fare le necessarie bonifiche. A segnalare la criticità delle analisi condotte dalla Prysmian sono stati nei mesi scorsi i consiglieri comunali di opposizione del Movimento 5 Stelle, secondo cui “l’analisi non tenne conto dell’uso ricreativo della spiaggia ed individuò come potenziali soggetti esposti a rischio i soli lavoratori all’interno del sito produttivo, ignorando completamente i bagnanti (adulti e bambini)”, che di fatto hanno sempre utilizzato durante l’estate quel tratto libero di litorale.