I tanti mesi in cui gli è stata negata la possibilità di vivere la scuola in modo “fisico” e diretto non hanno spento i ragazzi del Pitagora di Pozzuoli, che oggi, venerdì 5 febbraio, hanno fatto sentire la propria voce sulle modalità in cui si sta svolgendo il parziale “rientro in classe”. Un sit in di protesta, senza assembramenti, al quale hanno partecipato i rappresentanti di classe, nel rispetto delle regole e delle precauzioni anti covid, accompagnato da un comunicato che precisa ai cittadini e alle Istituzioni la loro posizione. “Il nostro non è uno sciopero contro la scuola Pitagora, bensì è una forma di protesta “condivisa” che ha l’obiettivo di amplificare il sostegno ed il supporto dell’intera comunità scolastica, per ottenere un’adeguata flessibilità organizzativa – scrivono i rappresentanti degli studenti. Abbiamo sperimentato in questi giorni l’inefficacia e l’assurdità di una didattica rivolta a metà classe (50%) in asincrono. Chiediamo che il preside, seppur in assenza di un’espressa autorizzazione del prefetto, adotti una forma di DID caratterizzata dalla presenza a scuola delle classi senza alcuna divisione in gruppi e, contemporaneamente, assicuri la DAD sincrona per le classi rimanenti.” In pratica, gli studenti ritengono che per evitare assembramenti a scuola la soluzione non può essere dividere le classi in gruppi (parte in aula e parte a casa), bensì procedere a una turnazione tra le classi tra chi è in presenza e chi a distanza, in modo da non creare confusione nelle lezioni.
“Così, finalmente, potremo adottare l’unica modalità che didatticamente risulti valida, considerate le nostre note condizioni di incapienza in termini di superfici-aule – conclude il comunicato.