Giunto alla sua seconda edizione, il Festival delle Idee Politiche anima la città di Pozzuoli nei giorni del 24 – 25 – 26 aprile, con conferenze e dibattiti sul tema di “I diritti & il Diritto”, accompagnati da itinerari culturali e performance artistiche. Ne parliamo con Giovanna Buonanno, vicepresidente dell’associazione culturale CittàMeridiana, che ha ideato ed organizzato il Festival.
Giovanna, parlaci della tematica di quest’anno: “I diritti & il Diritto”.
E’ indubbio che l’attualità ha reso indispensabile una nuova sosta su questo argomento. Il rapporto tra le persone – in forma singola o associata – e lo “Stato”, stretto tra i diritti del singolo e quello sancito dalla comunità, è uno dei primi a sentire gli effetti di una crisi sociale, politica ed economica. Ripensare ai diritti, difenderli – dove occorra – ristabilirli, diviene necessità nel momento che stiamo vivendo.
Diritto alla bellezza, ad una “vita buona”, alla libertà di movimento, al cibo – alla coscienza di quello che il cibo rappresenta, diremmo … sono tutti argomenti di cogente attualità. Come si motiva, in questo senso, la scelta dei relatori?
La motivazione non risiede solo nel tempo che i relatori invitati hanno dedicato allo studio dell’argomento che abbiamo loro proposto. Ci ha interessato l’originalità del loro sguardo, l’attualità dei loro studi, la sapienza nel mescolare teoria e pratica – cosa per la quale spicca Mimmo Lucano, sindaco di Riace, la “patria dei profughi”. Certo, sono ancora troppo poche le donne: a nostra giustificazione, c’è il fatto che molte di quelle che abbiamo interpellato avevano altri impegni di lavoro.
Credi che il festival possa, in qualche modo, contribuire al ripensamento del concetto di Politica? Se sì, in che modo?
Più che ri-pensare, direi che aiuta a “pensare” la politica. Non sembri strano, ma credo sia necessario “pensare” come politiche tante tematiche che si fa fatica a riconoscere come tali. Assillati dal pensiero della politica come “fare” – e poi meravigliarsi della corruzione che ne discende – ci ha allontanati troppo dal dovere di partecipare criticamente. In questo senso, perciò, non è solo la politica che va ripensata, ma la decisione sulla dose di coinvolgimento che ognuno vuole avere nella società. Questo resta eternamente politico, senza ripensamenti.
Nella foto (clicca due volte per ingrandire), il programma completo del festival