RUBRICA DI CINEMA / Anime nere di Francesco Munzi

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Tratto dall’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, Anime nere rappresenta il vero esordio alla regia del regista Francesco Munzi.
Luigi, Rocco e Luciano sono tre fratelli, figli di un pastore. Tutti e tre, in un modo o nell’altro, conducono uno stile di vita ai limiti della legalità. Luigi, il più piccolo, è uno spacciatore a livello internazionale. Rocco, che non ha un buon rapporto con Luigi, perché considerato soltanto un malfattore, conduce anch’esso un lavoro di opinabile legalità: è infatti riuscito a diventare un imprenditore di successo grazie a traffici di denaro sporco ricavato nel campo dell’immobiliare. Infine c’è Luciano, un agricoltore convinto che può tirare avanti solamente con la sua terra. Il punto di rottura avviene quando il ventenne Leo, figlio di Luciano, spara dei colpi nella saracinesca di un bar protetto da un clan rivale. Sarà l’inizio di una carneficina.
Autore di vari cortometraggi e documentari, Francesco Munzi porta al cinema la sua terza pellicola. Dopo Saimir ed Il resto della notte, Anime nere rappresenta la consacrazione di un autore sofisticato e tenace che, con un originale gusto stilistico, evidenzia un dramma dai contorni noir.
Anime nere è essenzialmente un film sulla ‘ndrangheta. E questo fa onore al regista che, in una cinematografia così scarna sulla mafia calabrese, decide di intervenire portando al cinema un’opera profonda, che fa riflettere, che insegna. Tralasciando il contesto, poi, restano i personaggi, i protagonisti di questa storia. Protagonisti, quelli di Munzio, legati al mondo della criminalità in un modo così indissolubile, così stretto, da perdere il contatto con la realtà. Come accennato nella trama, Rocco odia il fratello minore Luciano perché lo reputa solamente un trafficante di droga e, in effetti, lo è. Ma anche lui, che crede di condurre una vita lineare, è invischiato in un giro d’affari sporco, illegale. In definitiva, i protagonisti di Anime Nere si muovono in un contesto senza leggi morali né etiche. Un contesto primordiale in cui tutto è regolato dal principio del “mors tua vita mea”.
Premiato ai David di Donatello, Anime Nere è un profondo spaccato sulla criminalità organizzata. Un’opera che vuole assomigliare al pluriosannato Gomorra di Garrone e che, in certi versi, quasi lo raggiunge, sebbene non nella portata.

Scritto da Antonio Di Fiore


Classe '93. Sono nato e vivo tuttora a Napoli. Attualmente frequento il corso di laurea in Scienze della Comunicazione, curriculum Cinema e Televisione. Aspirante regista e sceneggiatore, credo fermamente nel potere della settima arte.