FOTO DI PAOLO VISONE (Spiaggia di Licola, foce del depuratore di Cuma)
Il nome è decisamente ambizioso, ma il Grande Progetto Bandiera Blu sul Litorale Domitio finanziato in gran parte dal Fondo Europeo Sviluppo Regionale, è quantomai vicino all’avvio dei lavori. Si è in attesa della pubblicazione degli esiti dei bandi gara per dare l’avvio ai lavori ad inizio del prossimo anno, il completamento dei quali è previsto per la fine del 2015.
Entrando nel merito delle opere, il Grande Progetto riguarda il territorio di Castel Volturno, Villa Literno, Mondragone, Carinola, Francolise, Cellole e Sessa Aurunca e prevede in questi comuni interventi sulle reti fognarie e gli impianti di trattamento delle acque reflue, undici di questi da realizzare e nove da ristrutturare. La realizzazione di questo progetto renderà balneabili 45km di costa sul litorale domitio, portando un considerevole incremento dell’afflusso turistico in tutta l’area nord della Campania. Come tipologia di progetto è simile a quello, anch’esso in fase di avvio dei lavori, denominato Grandi Laghi Flegrei, che riguarda Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, quest’ultimo però ha come esigenza primaria il consolidamento del territorio per ridurre il rischio idrogeologico.
UNA VISIONE DI INSIEME – Questi due Grandi Progetti distinti ed indipendenti tra loro, hanno un punto in comune, infatti entrambi sfociano, è proprio il caso dirlo, in un terzo Grande Progetto finanziato dal F.E.S.R., ovvero quello denominato Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni, che prevede oltre alla ristrutturazione dei Regi Lagni del 1610 e della Regia di Carditello, anche e soprattutto l’adeguamento degli impianti di depurazione di Napoli Nord, Acerra, Marcianise, Foce dei Regi Lagni e quello di Cuma. Grazie a questi Tre Grandi Progetti, due in fase di avvio e il terzo da definirsi nel 2014, sta per arrivare un investimento di più di 375 milioni di euro nel nostro territorio ed in quelli limitrofi.
L’APPELLO ALLA VIGILANZA E AL CONTROLLO POPOLARE – La riqualificazione, sia delle coste che del territorio interno, conseguente alla realizzazione di queste opere, rappresenta ad oggi una possibilità ed una sfida che non ci si può permettere di perdere. I cittadini sono abituati all’immobilismo troppo spesso giustificato dalla mancanza di risorse, ma le risorse per cambiare la storia di questi territori ci sono. L’Unione Europea, che sempre più partiti e movimenti additano come causa di ogni male, ci sta finanziando con centinaia di milioni di Euro per non far sprofondare, sia metaforicamente che letteralmente, tutto il nostro territorio nella melma, ora tocca ai cittadini saper cogliere la possibilità. Gli amministratori locali hanno tra le mani un’enorme responsabilità, oltre che un’ingente quantità di denaro, ma devono essere i cittadini a tenere il fiato sul collo di questi amministratori per evitare che, come troppo spesso accade, questi progetti finiscano in mano ad aziende inadeguate o peggio ancora colluse con il sistema criminale.
I cittadini in democrazia delegano solo la rappresentanza, non la capacità di pensiero e di giudizio. Gli atti sono pubblici, quando saranno pubblicati gli esiti delle gare d’appalto diremo i nomi e le storie delle aziende vincitrici, quando inizieranno a scavare per le strade sarà sotto gli occhi di tutti, i cittadini non potranno trincerarsi dietro ad un pigro “non si sapeva nulla”, non questa volta. La posta in gioco è troppo alta.