POZZUOLI – AI PIEDI DEL RIONE TERRA (FOTO DI PAOLO VISONE)
Lavori pubblici, facciamo il punto. Per Pozzuoli e per i Campi Flegrei. Sono in molti, infatti, i cittadini a chiedersi lo stato effettivo delle opere di riqualificazione urbana e infrastrutturale, un insieme di interventi che si inseriscono nei progetti “PIU Europa” e in quello del ‘Risanamento ambientale e valorizzazione laghi dei Campi Flegrei’ (abbreviato nella locuzione più semplice di “grandi laghi”).
Tra finanziamenti vecchi e nuovi, il totale è di circa 100 milioni euro di euro. In molti casi lo stato dei lavori è tangibile all’osservazione diretta, in altri meno. Su tutto il piano incombe poi il rischio della disinformazione, soprattutto per quanto riguarda la possibile perdita dei fondi, in gran parte regionali e quindi provenienti dall’Unione Europea, in caso di mancato utilizzo e completamento delle opere entro date ben prestabilite. La sincera preoccupazione dei cittadini, stanchi delle occasioni sprecate, non deve essere preda di strumentalizzazioni. La data del 31 dicembre 2015, da molti indicata quale termine ultimo per la consegna dei lavori, specialmente nel tam tam cittadino e nel variegato e incontrollato mondo dei social network, è stata superata da ulteriori accordi e passaggi amministrativi. Al momento a Pozzuoli e nei Campi Flegrei non è stato perso un solo euro. Successivi accordi tra il Comune di Pozzuoli e la Regione Campania fissano al 31/12/2016 il nuovo termine per alcune opere ancora incomplete, a sua volta suscettibile di ulteriori proroghe, poiché di fatto, come spiegano fonti interne al Comune, questi interventi “sono stati agganciati alla nuova programmazione che si conclude nel 2020”. Soprattutto per quanto riguarda i lavori di risistemazione dell’impianto fognario che coinvolge i quattro Comuni flegrei, ad uno stato molto meno avanzato rispetto a quelli del PIU EUROPA. Tutto ciò non è il frutto di un regalo della Regione, ma è derivato anche da ulteriori sforzi, in termini di risorse economiche, che gli Enti locali hanno messo a disposizione, fatto che ha consentito una rimodulazione di obiettivi e scadenze.
Sia chiaro: sapere che si ha più tempo a disposizione rispetto alle date inizialmente individuate, non può diventare un alibi per procedere con lentezza. I Campi Flegrei hanno bisogno di riqualificazione urbana e infrastrutturale a prescindere dalle date “imposte” da accordi istituzionali. Sono condizioni necessarie allo sviluppo sociale ed economico e ciò che va evitato più di ogni altra cosa è la spesa fine a sé stessa o prolungata “sine die” di soldi pubblici. L’utilità di queste opere pubbliche appare evidente nella misura in cui viene messa in relazione ad un progetto più complessivo di trasformazione, non solo urbana, del territorio.
E’ ciò che sta accadendo a Pozzuoli e che deve continuare senza perdere di vista il punto di arrivo. Basti pensare alla realizzazione del nuovo polo culturale di Pozzuoli, che comprende non solo gli attuali spazi di Palazzo Toledo, ma anche la Torre e i locali adiacenti alla nuova area-spettacoli di Villa Avellino. In questo caso, secondo valutazioni ufficiose, l’opera dovrebbe essere consegnata e collaudata entro il 2016 ed è opportuno che fin da questo momento si apra un dibattito tra le forze politiche, culturali e associative della città su come valorizzare, gestire e rendere produttivo sul piano culturale ed economico questo immenso patrimonio. Discorso simile riguarda il restyling del Centro storico che, in una prospettiva futura a medio termine, dopo l’imminente conclusione della Piazza e delle strade ad essa più vicine, deve estendersi verso le aree della Darsena e della linea di costa lungo il Rione Terra fino a Via Napoli, con l’obiettivo di consegnare nuovi spazi alla comunità in chiave economico-sociale. Tra questi nuovi spazi c’è sicuramente “lo strano caso del tratto di vincenzo a mare”, i cui lavori sono di fatto conclusi, ma il cantiere non è stato ancora consegnato e l’area – priva di videocamere di sorveglianza – è già da troppi giorni alla mercè di vandali e incivili.
Situazione più articolata è quella del “progetto grandi laghi” i cui undici interventi hanno conosciuto finora esiti alterni. Mentre i lavori sulle reti fognarie di Via Cigliano, Via Campana, Monteruscello, Cuma e Via Napoli sono in corso, così come – seppur ad uno stato meno avanzato – quelli nel comune di Quarto e nell’area di Cappella a Bacoli, problemi più seri hanno riguardato il grosso dei lavori su Monte di Procida e sui laghi di Miseno e Fusaro. Nel primo caso un’ interdittiva anti-mafia ha bloccato i lavori, mentre nel secondo le difficoltà della ditta vincitrice dell’appalto sono di natura economico-societaria. Anche in questo caso, comunque, i soldi non sono andati persi, grazie al raggiungimento del tetto del 20% nello stato complessivo di avanzamento dei lavori.
Le responsabilità delle amministrazioni locali sono dunque rilevanti, il monitoraggio e l’attenzione da parte della cittadinanza è legittimo e necessario, ma è soprattutto la sfida di cambiare volto al territorio per favorirne lo sviluppo che deve essere chiara e condivisa.