Un raid in un cantiere di Monterusciello, è stato definito dal Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia “episodio grave e inquietante”. Secondo le ricostruzioni, al vaglio degli inquirenti, così come riportate dal sito di informazione “Cronaca Flegrea”, nella mattinata di ieri, venerdì 11 novembre, due uomini a volto coperto hanno minacciato gli operai e sparato colpi di pistola nel cantiere dove è in via di realizzazione un supermercato in via Pirandello. Tra le ipotesi più plausibili, considerate le modalità dell’incursione, c’è quella del racket.
“Quanto accaduto ieri a Monterusciello, nel cantiere dove si sta realizzando un supermercato, è di una gravità assoluta. – ha dichiarato oggi il primo cittadino. Mi auguro che gli inquirenti facciano piena luce sull’inquietante episodio, che dimostra come nei confronti della criminalità non bisogna mai abbassare la guardia. Ne parlerò anche con il prefetto e con i vertici delle forze dell’ordine”.
Il fatto è grave da diversi punti di vista, perchè si inserisce nel difficile tentativo di portare a Pozzuoli, e nel caso specifico nel quartiere di Monterusciello, importanti investimenti privati, necessari ad un più ampio progetto di riqualificazione urbana ed economica. “A Pozzuoli ci sono importanti investimenti e il cantiere dove si è verificato l’atto di intimidazione è su una delle aree messe al bando e vendute dal Comune – ha aggiunto il primo cittadino. – A Monterusciello stiamo cercando da tempo di creare sviluppo ed occupazione alienando il nostro patrimonio e contrasteremo con forza chiunque voglia inquinare la nostra azione. Negli ultimi tempi abbiamo registrato segnali preoccupanti ed eventi delittuosi che lasciano pensare ad un ritorno o a una presenza più attiva della criminalità organizzata. L’amministrazione comunale lotterà sempre per l’affermazione della legalità e sarà al fianco di tutti coloro che scommettono e investono sul nostro territorio”.
Spesso, anche in occasione di convegni pubblici sul tema legalità, viene sottolineato il positivo lavoro di sinergia tra Istituzioni, Forze dell’Ordine e associazionismo antiracket, che negli anni scorsi ha favorito un oggettivo indebolimento dei clan organizzati. Oggi c’è un nuovo allarme, e sarebbe necessario più che mai allargare il fronte comune a tutte le forze politiche, culturali e alle associazioni di categoria, per difendere, senza divisioni, una prospettiva di sviluppo sano, libero da condizionamenti malavitosi.