La notizia è di questa mattina, 11 aprile: il sindaco di Bacoli Giovanni Picone, in carica da meno di un anno, ha presentato le dimissioni dalla carica di primo cittadino. La decisione è giunta dopo il consiglio comunale di martedì, che ha visto la bocciatura del PUT (Piano urbano del Traffico), con il voto contrario di due consiglieri di maggioranza del PD che hanno sommato i voti ai rappresentanti delle opposizioni dei gruppi Freebacoli e Diamo a Bacoli. Nel provvedimento respinto era inclusa anche la ZTL per accedere al litorale di Miseno – Miliscola, che di fatto ripristinava il ticket a pagamento per andare al mare per tutti i cittadini non residenti in quella area. La misura, dal valore quantificato in circa 700mila euro, è stata giustificata nei mesi scorsi come parte di un difficilissimo piano di riequilibrio per le casse del Comune, sull’orlo del dissesto, che comprende la vendita di numerosi immobili pubblici tra cui la sede del Comune e l’aumento alle massime aliquote delle tasse locali. La ztl a pagamento, contestata dalle opposizioni in un “impeto di tutela paesana” perchè estesa, a differenza del passato, “anche ai bacolesi”, a parere di chi scrive – ai limiti della provocazione – andava forse limitata solo a questi ultimi, poichè chiaramente finalizzata a coprire un debito causato enl corso degli anni, direttamente o indirettamente, solo dai cittadini di Bacoli e dai loro amministratori, in un contesto dove l’evasione fiscale aveva raggiunto livelli imbarazzanti, sia per quanto riguarda i tributi locali, sia per la gestione dell’immenso patrimonio pubblico del CIC (Centro Ittico Campano).
Tornando alle dimissioni, tutto ciò accade alla vigilia della convocazione del Consiglio comunale chiamato ad approvare il bilancio, prevista per il prossimo 16 aprile, mentre continua a pendere la “spada di Damocle” della dichiarazione di dissesto. Le dimissioni del Sindaco, secondo l’ordinamento italiano, possono essere ritirate entro 20 giorni. I prossimi eventi saranno decisivi per comprendere le sorti, non solo politiche, del comune bacolese e le inevitabili conseguenze su tutti i progetti e piani di sviluppo di quella che qualche anno fa veniva salutata come prospettiva di “città flegrea”.