Adesso c’è anche l’accordo quadro. Regione Campania e Federalberghi Campania hanno messo nero su bianco i termini per l’accoglienza in strutture ricettive della popolazione eventualmente sfollata a seguito di bradisismo. L’atto è stato pubblicato sul Burc regionale ed è diretta conseguenza della pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo”, elaborata in base all’art. 4 del tanto discusso “decreto Campi Flegrei”.
In caso di sgomberi ed evacuazioni dovuti all’intensificarsi del fenomeno bradisismico (scosse e sollevamenti), a prescindere e anche in assenza di rischio di eruzione vulcanica avvertito dalla comunità scientifica, la direzione generale 50.18 – Lavori pubblici e Protezione Civile della Regione Campania comunicherà alla Federalberghi Campania “la necessità di individuare le strutture per l’ospitalità temporanea delle persone evacuate”. Si tratta, lo ricordiamo, di un’ipotesi non più teorica, declinata a singole abitazioni, a un numero più ampio di edifici o ad intere porzioni di città, a seconda degli scenari denominati 1, 2 e 3. In un’area definita “zona di intervento ristretta”, che ricade quasi esclusivamente sul territorio del Comune di Pozzuoli nei quartieri di Pozzuoli Centro, Via Napoli, Rione Artiaco, parte di Arco Felice, Solfatara, Agnano Pisciarelli e La Pietra. E che coinvolge un numero di circa 30 mila abitanti, potenzialmente interessati e “trasferibili” in alberghi della Campania.
L’accordo entra nei dettagli dei corrispettivi economici che lo Stato dovrà riconoscere alle società ricettive. Regione e albergatori si sono messi d’accordo sul listino prezzi: 30 euro per pernottamento e uso cucina; 35 euro con l’aggiunta di colazione; 45 euro mezza pensione, 55 euro pensione completa, con riduzioni del 50% per bambini fino ai 12 anni e finanche l’indicazione delle tipologie di menù … Tutte spese a carico dello Stato, sia chiaro, nel caso in cui dovesse presentarsi la necessità di alloggiare gli sfollati.
UN NUOVO AFFARE SULLA PELLE DEI PUTEOLANI? – In un Paese normale, la previsione di un sistema di accoglienza, che assicuri un tetto e una collocazione momentanea ai meno fortunati, sarebbe una garanzia per la serenità dei cittadini, di fronte alla naturale imprevedibilità del bradisismo.
Nell’Italia di oggi, che rincorre e galleggia sulle emergenze, leggere che la macchina dello Stato si è messa in moto per organizzare nuovi esodi nei Campi Flegrei lascia preoccupati e perplessi. Soprattutto se si conosce o ricorda quanto già avvenuto negli anni 80 a Pozzuoli e lungo il litorale domitio. E la preoccupazione e la perplessità diventano sconcerto se si considerano alcune cose: 1) al momento non è stato destinato un solo euro per la concreta messa in sicurezza delle case, degli edifici pubblici e delle infrastrutture; 2) i criteri per dichiarare la “recrudescenza del fenomeno bradisismico” e dunque gli scenari della pianificazione speditiva di emergenza non sono stati chiariti dal punto di vista scientifico 3) non si conoscono gli esiti, se ci sono, delle verifiche sulla stabilità degli edifici.
Si consuma così una palese contraddizione: da un lato, l’eventuale allontanamento è definito “temporaneo”; dall’altro, la prospettiva di tornare nelle proprie case diventerebbe aleatoria, senza concreti strumenti per assicurare la convivenza dei puteolani con il bradisismo (non eruttivo). Un punto, quest’ultimo, su cui l’amministrazione locale mantiene un assordante silenzio.