Bradisismo, ecco l’Appello “Pozzuoli resiste”

La delicata fase che sta interessando Pozzuoli e i Campi Flegrei, legata all’intensificarsi del fenomeno naturale del bradisismo, impone alla cittadinanza e alla comunità locale di essere unita su rivendicazioni e obiettivi precisi, da rivolgere a tutti i livelli istituzionali.

1. Tutte le famiglie sfollate a seguito di diffide di agibilità o ordini di sgombero devono essere messe nelle condizioni di tornare nelle proprie case, siano essere di proprietà o in affitto, in un futuro prossimo e non in un tempo indefinito. Ormai ne sono circa 450 per oltre 1000 persone, con numeri in continuo aggiornamento e il loro dramma è una ferita che riguarda tutti i puteolani. Le prime risorse pubbliche disponibili devono essere destinate al recupero degli edifici danneggiati dalle scosse del 20 maggio. Il fatto che restino vuoti impoverisce l’intera città. Di fronte al ben noto e peculiare fenomeno del bradisismo, i costi dei lavori per la messa in sicurezza non possono ricadere sui singoli proprietari come se si trattasse del loro normale obbligo di manutenzione. Ciò aprirebbe inevitabilmente la strada a una nuova speculazione immobiliare in favore di soggetti economici più forti. Le difficoltà a individuare camere di albergo a ridosso dell’alta stagione turistica, in località della regione funzionali alle esigenze di lavoro e personali degli sfollati, dimostrano inoltre che nessuna soluzione tampone come alloggi momentanei o contributi per autonoma sistemazione, pur necessaria per dare immediata dignità a questi concittadini, può sostituirsi all’obiettivo del ritorno a Pozzuoli.

2. C’è un solo modo per rendere credibile e concreta la resilienza del territorio e la convivenza della nostra comunità con il bradisismo non eruttivo, che è fatto di scosse, sollevamenti e abbassamenti del suolo: intervenire su tutti gli edifici, pubblici e privati, abitativi o a destinazione d’uso commerciale, per renderli sicuri, antisismici e in grado di sopportare eventi di mg di lieve o media entità. Occorrono, innanzitutto, controlli veloci e certificazioni ufficiali sulle condizioni dei fabbricati, in modo da quantificare le risorse necessarie per salvaguardare il patrimonio abitativo e il tessuto sociale esistenti. I quartieri ricompresi nella “zona bradisismica” e in particolare quelli nella “zona ristretta” (Centro Storico, area Porto, Via Napoli/La Pietra, Pozzuoli alta, Solfatara, Rione Artiaco) vanno difesi nella loro totalità, che è fatta di case, ma anche di scuole, chiese, pubblici esercizi, luoghi di socializzazione. E soprattutto: di persone, residenti, lavoratori, visitatori, rapporti umani, legami e identità. Vogliamo che “Pozzuoli Centro”, come si presenta e si manifesta oggi, continui ad esistere e ad essere uno spazio condiviso e accessibile dai cittadini che risiedono nei quartieri nati dopo le precedenti crisi bradisismiche del ‘70 e dell’83; che sia vissuto e non diventi un vuoto contenitore senza anima. E’ interesse di tutti i puteolani e di tutti i flegrei. Altro che incentivi alle delocalizzazioni! Le risorse che si concretizzeranno eventualmente in un secondo “decreto Campi Flegrei”, annunciato dal Ministro per la Protezione Civile, vanno distribuite secondo un giusto ordine di priorità. Vanno concentrate nella messa in sicurezza degli edifici, non possono alimentare nuovi cantieri decennali o pozzi senza fondo e non devono limitarsi a parziali contributi per la ridotta porzione delle sole abitazioni considerate dal Ministero “ad alto rischio”. Tutta la città deve diventare capace di sostenere gli effetti del bradisismo. 

3. Lo Stato, in tutte le sue espressioni, non deve abbandonare i Campi Flegrei. Vanno garantiti e potenziati i diritti dei cittadini, a cominciare da quello alla salute e dell’assistenza psico-fisica. Le prestazioni sanitarie pubbliche non possono essere ridimensionate in nessun caso diverso dal pre-allarme per rischio vulcanico di allerta arancione. La chiusura del Distretto Sanitario n. 35 nei pressi di Largo Palazzine non può restare senza soluzione. Iniziative come quella dello stop ai ricoveri ordinari all’ospedale S. Maria delle Grazie, disposta e annunciata dall’Asl Napoli 2 Nord subito dopo gli eventi del 20 maggio e poi rientrata senza ulteriori comunicazioni e spiegazioni, non devono ripetersi.
Non abbandonare ed assistere l’attività sportiva di base, poiché è quella che  svolge una funzione inclusiva nei confronti delle persone con disabilità e in condizioni di fragilità e vulnerabilità, oltre a creare una significativa interazione interculturale (Parere Comitato Economico Sociale Unione Europea) ed una importantissima azione di prevenzione alla salute (Carta di Ottawa Organizzazione Mondiale Sanità).
 

4. Il territorio ha bisogno di una concreta prospettiva di rinascita, che possa realizzarsi quando si spera che l’attuale fase di recrudescenza del bradisismo sarà conclusa. Va mantenuta aperta la strada dello sviluppo, che nei Campi Flegrei è legata alla funzionalità del porto, alla tutela delle realtà produttive presenti e delle attività tradizionali del mare e del commercio. E, soprattutto, al turismo culturale. Non è accettabile che il bradisismo diventi motivo per ridurre la fruibilità dei siti archeologici, nonostante non siano stati registrati danni alle strutture. Le limitazioni sui percorsi da seguire, sul numero di ingressi e sui tempi di visita precludono la possibilità di promozione del territorio. Alle ragioni di protocollo, ai pasticci amministrativi e alla carenza di personale, lo Stato deve rispondere con un piano di assunzioni e dando seguito concreto ai progetti di partnership pubblico-privata. Per non condannare il territorio e i suoi giovani alla morte sociale ed economica.

I firmatari dell’appello “Pozzuoli resiste” chiedono a tutte le Istituzioni coinvolte, ognuna per quanto di sua competenza (Comuni, Regione, Direzioni Sanitarie, Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Protezione Civile, Governo, Ministero della Protezione Civile, Gruppi parlamentari), di adoperarsi in modo sinergico per gestire al meglio la crisi di oggi e accompagnare la ripresa della comunità flegrea domani. Tenendo insieme le urgenze del momento e una visione strategica a lungo termine. Soprattutto nell’ottica di un secondo “decreto Campi Flegrei” e della sua conversione in legge in Parlamento, affinché tale atto normativo preveda adeguate risorse economiche e giuste destinazioni di spesa. 

Rivolgiamo l’invito ai cittadini, ai comitati e alle forze politiche e sociali a sottoscrivere l’appello e ad aprire un confronto su questi temi e su queste richieste, per organizzare iniziative di lotta e di partecipazione democratica nell’esclusivo interesse di Pozzuoli e dei Campi Flegrei.    

Promuovono, aperti a ulteriori adesioni: Aps/Ets L’Iniziativa – Pozzuoli Ora – Associazione Culturale Cantiere Flegreo En Art – Aps Altro Modo Flegreo – Malazè – Aps Tuenda – Associazione Culturale maDre – Associazione Jazz and Conversation – Associazione Lux in fabula – Sindacato Spi Cgil Pozzuoli – Sinistra Italiana Pozzuoli – Europa Verde Pozzuoli – Aps Visit Campi Flegrei – UISP zona flegrea – Dialogos Aps Ets – Pozzuoli Foto Fest – Phlaegraen Tales.  

Scritto da Redazione