“Escludo il metodo del sisma bonus, non escludiamo invece il sostegno alla scelta di delocalizzare, a chi ci dirà ‘non vogliamo più stare qui’ “. Queste le parole, alla lettera, del Ministro della Protezione Civile Musumeci a conclusione della conferenza stampa tenuta poche ore fa, dopo la riunione con il Presidente del Consiglio Meloni sui Campi Flegrei. E’ l’ulteriore conferma che i massimi livelli istituzionali sono convinti che le comunità flegree si trovano in un posto sbagliato. E che l’obiettivo della “convivenza” con il bradisismo, oggi e in futuro, non è sostenuto da reali politiche di prospettiva.
Per la zona bradisismica, già prevista dal decreto di ottobre – quella che comprende 85 mila abitanti su gran parte di Pozzuoli, Bacoli Centro e i quartieri napoletani di Agnano e Bagnoli – si prevede un preciso piano di evacuazione per eventi sismici (distinto da quello per eruzione vulcanica) e sono annunciate risorse aggiuntive per la messa in sicurezza di edifici pubblici, infrastrutture e, per la prima volta, del patrimonio privato, limitatamente alle prime case. Ma i dettagli sono sconosciuti, la stima di circa 500 milioni di euro è provvisoria e la capacità di rendere il territorio resiliente alle scosse è ancora aleatoria e marginale. Il ministro ha fatto riferimento, per ora, a 1250 case a elevato rischio e ha rimandato numeri e azioni più precise solo dopo i risultati delle analisi di vulnerabilità.
Intanto, il bradisismo è stato più veloce. La città di Pozzuoli è sospesa a metà. In molti si sono allontanati dal Centro. Centinaia di nuclei familiari, la maggioranza di chi ne ha fatto richiesta, attendono i controlli dei tecnici comunali. E questa mattina si contavano già 37 ordinanze di sgombero con circa 50 famiglie coinvolte. Una situazione che, nei fatti, è già da “scenario 1” del “piano speditivo di emergenza”, con sgomberi selettivi per evidente rischio di incolumità, ai quali però non sono ancora seguite le sistemazioni in alberghi della Campania a spese dello Stato.
Sempre oggi, un duro colpo al territorio è giunto dall’Asl Napoli 2 Nord, che ha disposto per l’Ospedale S. Maria delle Grazie il blocco dei ricoveri ordinari e programmati e avviato le dimissioni nei reparti. Un fatto già di per sé devastante, che diventa ancora più grave dal momento che la scelta di “alleggerire i reparti”, secondo le parole dei dirigenti Asl al Tg3 Campania, “è stata presa in attesa di decisioni di altre Istituzioni, come Prefettura, Regione e Ministero”. Che significa? La struttura in località La Schiana non è sicura? E’ il primo passo verso una riduzione delle prestazioni sanitarie sul territorio flegreo? Sul punto è doverosa una presa di posizione e una richiesta di chiarimenti da parte dei sindaci dei Campi Flegrei, a cominciare da quello di Pozzuoli, nella loro qualità di “autorità sanitaria locale”, che è chiamata ad esercitare poteri-doveri di controllo a tutela della salute pubblica.