Un progetto che era sbagliato, invasivo, non sostenibile sul piano ambientale e inutile su quello turistico-ricettivo.
La proposta di una cabinovia di 11 kilometri, con 15 fermate dalla Solfatara alla spiaggia di Miseno – Miliscola, approvato last minute il 12 gennaio 2021 dalle Giunte comunali di Pozzuoli e di Bacoli, è stato stralciato dai progetti finanziabili dal Governo. Lo si apprende leggendo il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16/11/2021, diffuso oggi dal comitato “No cabinovia”. La motivazione, come si legge dal Decreto, è “la necessità di un approfondimento istruttorio di carattere ambientale non compatibile con le tempistiche del PNRR e per il raggiungimento dell’obiettivo di 25 km di costruzione di linee al 30.09.2024”. Tradotto in termini più semplici, non è stato possibile trovare nei tempi necessari atti e argomenti sufficienti a giustificare un simile intervento sul piano ambientale. Evidentemente a tutto c’è un limite. Ed è una buona notizia. Che non cancella tuttavia la necessità di mantenere alta la vigilanza, l’informazione e il confronto sul tema, validissimo, della mobilità alternativa. Utilizzato, però, in modo discutibile, nel caso della (improvvisa) proposta sostenuta dalle amministrazioni Figliolia e Della Ragione, partorita nell’ambito di studi di progettazione privati, e presentata al Ministero dei Trasporti per ottenere un finanziamento di circa 100 milioni di euro pubblici.
Non esistono, in termini assoluti e ideologici, opere pubbliche che siano giuste o sbagliate in modo ideologico. La valutazione concreta su questa ipotesi di cabinovia ha suscitato però fin dal primo momento perplessità tra molti cittadini per ragioni concrete e di merito. La nostra associazione evidenziò a tal proposito che “l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera appare a prima vista preoccupante, con nuove volumetrie e decine di piloni (non si capisce quanto alti) lungo tutta la costa, vicinissimi a 2 laghi (Lucrino e Miseno), all’Oasi naturalistica del Montenuovo e all’area verde del “Parco monumentale” di Baia.” In quanto al turismo, è sbagliato pensare che basti realizzare “una mega giostra per attrarre visitatori in un territorio che soffre, purtroppo, prima di tutto di criticità legate alla concreta fruizione e valorizzazione dei beni archeologici e ambientali”.
Oggi, nel momento stesso in cui il trasporto pubblico soffre una crisi senza precedenti, con la CTP vicina al fallimento e la scomparsa di fatto del trasporto urbano su gomma, l’auspicio è che quel progetto di cabinovia lungo la costa venga cestinato definitivamente, a tutti i livelli istituzionali, per fare posto a un concreto impegno per ripristinare servizi e realizzare nuove linee di mobilità, senza alcuna pregiudiziale, con altre priorità e metodo di approccio, magari per avvicinare le periferie ai centri urbani.