Era stato convocato per oggi, mercoledì 18 aprile, dalla Direzione amministrativa dell’Asl Napoli2Nord, l’incontro tra la società Centro Serapide e i direttori sanitari, per provare a trovare una soluzione alla vertenza sull’erogazione dei servizi assistenziali. Ma la proprietà ha annunciato nei giorni scorsi di non partecipare, sottolineando in una nota ufficiale che “le stesse criticità delle strutture psichiatriche Comunità Iside e Osiride riguardano anche le strutture Comunità Dedalo, Rsa Toiano e il Centro per i disturbi dello Spettro Autistico di Via Campana”, comunicando inoltre la decisione di “non dare seguito ad alcuna rinegoziazione del contenuto contrattuale, come richiesto dall’ASL Napoli2Nord e di avviare le procedure per la messa in mobilità di tutto il personale”. La messa in mobilità è considerata nei fatti l’anticamera di licenziamento.
Il precipitare della situazione, che si protrae ormai da anni, ha indotto i sindacati afferenti alle confederazioni Cgil, Cisl e UIl, ad attivare lunedì scorso “la procedura di raffreddamento e conciliazione”, con la richiesta al Prefetto di Napoli di aprire una trattativa convocando l’amministrazione del Centro Serapide, la Direzione Generale dell’Asl e la Regione Campania. I sindacati hanno anche annunciato una successiva azione di sciopero, in caso di insuccesso della mediazione e nel rispetto dei termini di legge, “per garantire i regolari livelli occupazionali e assistenziali”. Ad essere a rischio, infatti, sono sia i posti di lavoro degli operatori impiegati presso le strutture private legate mediante contratto con il Sistema Sanitario Nazionale, sia le famiglie che usufruiscono di tali prestazioni.