FOTO DI PAOLO VISONE
In uno scenario unico al mondo, quello del Macellum (conosciuto impropriamente come Tempio di Serapide), che affonda le sue radici nella millenaria storia romana di Puteoli, si è svolto ieri il Premio Civitas, giunto alla sua XX edizione.
Ideato da Paolo Lubrano, il premio ha come mission la valorizzazione e promozione del patrimonio storico, culturale, artistico e paesaggistico della città di Pozzuoli e dei Campi Flegrei e ogni anno è stato assegnato a personalità di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo, di volta in volta ambasciatori della bellezza e delle possibilità, nonché occasioni di sviluppo, di un territorio dalle inestimabili potenzialità e attrattivita, in parte ancora non messe adeguatamente a frutto. E così nel palmares dei premi illustri si va da Sophia Loren a Giancarlo Giannini, da Mimmo Iodice a Samantha Cristoforetti. Quest’anno è toccato al compositore torinese e direttore d’orchestra Ezio Bosso, per il quale è stata allestita una speciale arena all’interno del Tempio, impreziosito dall’opera del light designer Filippo Canata, che ha utilizzato il nuovo impianto di illuminazione realizzato da Graded. Oltre al maestro è stata premiata la ricercatrice puteolana Tiziana Vanorio, per i suoi studi sul bradisismo riconosciuti a livello internazionale.
La città di Pozzuoli ha risposto con una forte partecipazione e con l’entusiasmo che da sempre la caratterizza; e così – oltre agli invitati, alla stampa, alle autorità cittadine e ai 100 che hanno “vinto” il biglietto di ingresso per aver condiviso per primi l’evento su fb – sono accorsi numerosissimi, godendosi lungo tutto il perimetro del sito archeologico lo spettacolo, gratuito e finanziato con sponsors privati. Una serata di grandi emozioni quindi e, per come l’ha definita il maestro Ezio Bosso, di “condivisione”. La serata, alla presenza del sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, è stata condotta da Alessandro Cecchi Paone, che ha guidato per mano gli spettatori in piena catarsi, fino al momento della premiazione, quando è stata consegnata la scultura realizzata dall’artista Lello Lopez. In un teatro a cielo aperto, che ha ricongiunto passato e presente, il maestro Ezio Bosso ha decantato la bellezza dei Campi Flegrei con la sua musica, priva di confini geografici, invitando i presenti a “non disabituarsi alla bellezza, non perdendo l’occasione di esplorare ciò che si da per scontato, dando così valore a quanto si possiede”. Un implicito invito del maestro a guardare con attenzione, meraviglia e atteggiamento costruttivo alle infinite bellezze che la terra flegrea, carica di storia, tradizioni e suggestioni, ci offre ogni giorno.
La sfida del giorno dopo, superando polemiche, invidie e tentativi di strumentalizzazioni, è puntare a “capitalizzare” questi eventi promozionali e il loro ritorno di immagine, a beneficio di tutta la comunità e della sua economia. Importante mantenere viva l’attenzione soprattutto sul luogo che per la seconda volta in pochi anni è stato teatro del Civitas: quel “Macellum” che, come ribadito ieri sera, dovrebbe essere illuminato da istallazioni e giochi di luci “regalate” dagli organizzatori del Civitas, speriamo al più presto e senza intoppi di natura burocratica; quel sito archeologico ancora oggi non visitabile con una rete di guide e operatori turistici in modo strutturale e che non deve rimanere un (seppur bellissimo) ornamento della città.