L’azienda Comdata, specializzata nell’assistenza ai clienti e nell’esternalizzazione dei processi gestionali, ha comunicato alle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil la chiusura dei siti di Padova e Pozzuoli (ex comprensorio Olivetti) e il licenziamento di tutti i lavoratori, che nella città flegrea sono 60, inquadrati con contratti di lavoro dipendente e dunque non considerabili di certo “precari”. Lo ha reso noto il sindacato Slc Cgil. «La decisione dell’azienda è totalmente incomprensibile – ha dichiarato Alessandra Tommasini, segretaria campana di Slc – visto che negli ultimi mesi Comdata ha dichiarato uno stato di salute buono, bilanci positivi e inoltre ha assunto diversi lavoratori in altre regioni. Respingiamo in maniera netta la decisione di licenziare 60 lavoratori e chiudere il sito di Pozzuoli. Coinvolgeremo la regione Campania e metteremo in campo tutte le azioni a difesa dei posti di lavoro. Questa vertenza è l’ennesimo schiaffo all’occupazione del nostro territorio e non consentiremo che altri lavoratori vadano per strada. È assurdo – aggiunge la responsabile sindacale – che Comdata assuma da una parte e licenzi altrove dopo pochi mesi.”
Ed infatti, la decisione giunge a conclusione di un piano di riorganizzazione produttiva che entro l’estate dovrebbe far registrare per l’azienda – che conta circa 49.000 dipendenti, di cui 7.300 in Italia – una crescita complessiva di oltre 200 unità, con nuove commesse a Milano e il rientro dalla cassa integrazione dei lavoratori di Ivrea, ma anche la chiusura di siti produttivi, come appunto Padova e Pozzuoli. Sarà fondamentale per i lavoratori di queste sedi, tra l’altro con un età media ben lontana da quella pensionabile, verificare la solidarietà non solo di rappresentati istituzionali, ma soprattutto dei loro colleghi di lavoro degli altri insediamenti produttivi. Intanto, per lunedì 7 maggio sono state proclamate le prime due ore di sciopero a Pozzuoli.