Una platea attenta ha seguito questa mattina, sabato 27 maggio, a palazzo Toledo di Pozzuoli il convegno dal titolo “Le prospettive della gestione dei rifiuti urbani in Campania”. Promosso dal Comune di Pozzuoli e moderato dal giornalista Massimo Calenda, vi hanno partecipato: Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania; Romeo Melillo, dirigente della regione Campania; Antonio Poziello, presidente Ato Napoli 2; Franco Cammino, assessore all’Ambiente del Comune di Pozzuoli; Roberto Di Molfetta, responsabile Comieco; Elisabetta Perrotta, direttore Fise Assoambiente. A concludere, è intervenuto il Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia.
La cultura del riciclo è cultura del lavoro, utile per l’ambiente e nella lotta alla criminalità, e guadagnare in immagine significa investire per la città turistica. Questi alcuni dei concetti chiave che hanno ispirato il dibattito. I risultati raggiunti dal Comune e dai cittadini di Pozzuoli in questi ultimi anni, certificati da Legambiente e dalla piattaforma MySir, sono presi ad esempio per raggiungere nuovi obiettivi, oltre l’emergenza e la gestione contingente del problema rifiuti, che può diventare opportunità.
“Fino a qualche anno fa qualcuno considerava le nostre comunità antropologicamente incapaci di fare la differenziata” – ha ricordato Michele Buonomo, ed invece è stato proprio il risultato raggiunto con la raccolta differenziata ad evitare la realizzazione di un secondo inceneritore. Ora dobbiamo puntare a prevenire la produzione di rifiuti e realizzare impianti per la trattazione organica ed evitare ai Comuni di conferire la frazione organica e umida fuori Regione”.
Ad un anno dalla legge regionale sul ciclo dei rifiuti, Romeo Melillo sottolinea l’importanza di aver istituito i 7 ambiti territoriali (Ato), ispirati ai principi di autosufficienza e di prossimità. In parole semplici, ogni distretto territoriale deve riuscire a provvedere il più possibile allo smaltimento e al riciclo dei propri rifiuti, almeno nella componente differenziabile. Ed è proprio il dirigente regionale ad informare che “si sta verificando la disponibilità dei territori per la progettazione dei nuovi impianti” e che “è stato pubblicato l’avviso pubblico per il compostaggio di comunità con il coinvolgimento di circa 250 Comuni.”
Particolarmente accorato l’intervento di Poziello, sindaco di Giugliano e presidente Ato 2. “Siamo stati l’epicentro della crisi rifiuti. Con le gestioni commissariali la camorra è uscita dalla porta ed è entrata dalla finestra.” Parole coraggiose, come pesante è l’atto di accusa verso il Comune di Napoli che per anni ha scaricato le sue inefficienze nel sistema di raccolta e smaltimento verso i Comuni limitrofi, tra cui, soprattutto, Giugliano in Campania. Un Comune visto ancora oggi, per la sua vastità, come “terra di nessuno”, se ogni anno vengono raccolti 4.900 tonnellate di rifiuti sparsi e ingombranti; lasciati in strada, negli angoli di campagna meno controllabili, costano al Comune circa 1 milione di euro l’anno per smaltirli e vanificano il buon risultato del 56% di differenziata. Per Poziello “tutto l’Ato 2 deve raggiungere gli standard di Pozzuoli e tutti insieme dobbiamo puntare alla qualità, oltre che alla quantità della nostra differenziata”.
IL CASO POZZUOLI, I RISULTATI – E’ toccato a Franco Cammino illustrare i numeri del “caso Pozzuoli”. La città è passata dal 30% al 75% di raccolta differenziata dal 2012 al 2017. E’ al primo posto della classifica dei Comuni ricicloni in campania nella categoria di Comuni tra i 50 mila e i 100 mila abitanti, sfatando il tabù che la differenziata fosse possibile solo nei piccoli centri. Come è stato possibile? “Con l’eliminazione dei cassonetti dalle strade, la creazione delle Acp, il passaggio dalla raccolta di prossimità a quella domiciliare, e soprattutto l’informazione e il senso civico della popolazione”. Il risparmio dei costi di smaltimento dal 2011 ad oggi è stato del 24% e si è tradotto in un abbattimento della Tari di pari importo.
LE PROSPETTIVE – Sarebbe un grave errore rilassarsi e adagiarsi sui risultati ottenuti, come dimostra anche la leggerissima flessione (circa l’1%) di differenziata nell’ultimo anno. Ed ecco, allora, indicate le prospettive e i nuovi obiettivi: un’isola ecologica in collaborazione con la Città metropolitana; un’area presidiata a Licola, l’incentivo al compostaggio domestico e, soprattutto, l’introduzione della tessera magnetica, da assegnare ad ogni utenza con la lettura di un codice a barre presente lungo i sacchetti di carta, vetro, e plastica. In questo modo al singolo utente virtuoso sarà riconosciuto un credito da detrarre dalla Tari a fine anno.
DIFFERENZIATA DI QUALITA’ – Alte percentuali sono incoraggianti, ma da sole non bastano. E’ importante anche che il materiale raccolto non sia “sporco” e quindi, realmente riutilizzabile. Ad illustrarlo è stato Di Molfetta, della piattaforma Comieco, che ha esortato gli amministratori ad una maggiore attenzione verso controlli, sanzioni, pulizie dei messi e puntualità del ritiro. Il Sindaco di Pozzuoli, infine, ha parlato di una raccolta differenzaiata “da raffinare” in modo da raggiungere quegli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità. Soprattutto, il primo cittadino, nel rivolgersi al suo omologo istituzionale Poziello, ha dichiarato che il territorio deve essere indipendente. “Faccio l’esempio del 38% di frazione umida che deve essere trattata lontano dal territorio. Ecco perchè devono partire gli ambiti, e forse anche sotto ambiti”, ha aggiunto il Sindaco, riferendosi al territorio flegreo.