Mascherine, disinfettanti, scuole chiuse, scaffali vuoti: la vita quotidiana degli adulti e soprattutto dei bambini, è quasi stravolta dall’emergenza sanitaria causata dal COVID-19, il virus che sta scatenando una vera e propria psicosi che, inevitabilmente, cattura l’attenzione dei più piccoli, spaventandoli. Una doppia sfida da affrontare per i genitori, i pediatri, gli insegnanti e gli adulti tutti: “i nostri figli leggono il nostro comportamento non verbale, le nostre espressioni emotive e quindi non parlare loro delle nostre preoccupazioni rischia di non proteggerli ma di spaventarli ancor di più”. Ad affermarlo è la psicoterapeuta esperta in Psicologia dell’età evolutiva dell’Ospedalino Koelliker di Torino, dott.ssa Antonella Vincesilao, in un’intervista su ”La Stampa”.
IL DECALOGO DI TELEFONO AZZURRO – “Le notizie sui media e social media possono costituire esperienze stressanti per chi le fruisce, soprattutto per i bambini e gli adolescenti” lo afferma Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro, la onlus riconosciuta dalla Convenzione ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), che dal 1987 difende i diritti dell’infanzia.
Telefono Azzurro ha creato un apposito decalogo per spiegare ai bambini e agli adolescenti il coronavirus.
1.Prima di introdurre l’argomento del Coronavirus con i bambini e gli adolescenti, o di condividere notizie, assicurati di esserti informato sufficientemente e tramite fonti attendibili
2.Supervisiona, per quanto possibile, l’esposizione dei più piccoli alle notizie a riguardo, prevenendo la sovraesposizione e il controllo eccessivo della situazione
3.Cerca di trovare il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme ai tuoi figli e offri loro uno spazio di dialogo
4.Ascolta tutte le loro domande, anche se ripetitive, insistenti e contraddittorie e rispondi con sincerità. Non fornire troppi dettagli, che potrebbero essere fonti di preoccupazione
5.Accogli le loro eventuali paure e timori, anche se possono sembrare eccessivi. Anche se non sei in grado di fornire una risposta specifica, l’importante è essere presenti e preservare la stabilità
6.Utilizza parole adatte alla loro età, scegliendo termini comprensibili per spiegare quello che sta succedendo
7.Presta attenzione a possibili manifestazioni di paure e di ansia, che possono esprimersi in diversi modi, per esempio, reazioni psico-somatiche o variazioni nel comportamento
8.Rassicurali sul fatto che la routine non cambierà totalmente. Cerca di mantenere almeno alcune delle vostre abitudini a casa (per es. gli orari della cena, la visione di un film insieme)
9.Attenersi alle indicazioni regionali e nazionali è molto importante, al fine di permettere azioni di prevenzione efficaci. Allo stesso tempo, è bene permettere momenti in cui i tuoi figli (e anche tu) possano mantenere i contatti con la propria rete sociale, anche grazie al supporto mondo digitale
10.Segui i comportamenti indicati dalle linee guida del Ministero della Salute e promuovi la condivisione di queste buone abitudini all’interno della famiglia.
L’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia), inoltre, raccomanda “alle donne in gravidanza o in allattamento che vivono in zone considerate a rischio di applicare le normali misure di igiene raccomandate per l’intera popolazione (lavaggio frequente delle mani con sapone e alcol, indossare una mascherina respiratoria quando a stretto contatto con il bambino, coprire la bocca durante colpi di tosse o starnuti ecc.)”.
GLI ESPERTI – Evitare gli allarmismi è il primo atteggiamento da seguire sempre, pur mantenendo alta l’attenzione. Secondo gli esperti, il virus non sembra colpire gravemente i bambini: “I bambini rispondono meglio, hanno l’immunità crociata e sono protetti dalle vaccinazioni che si fanno nell’infanzia” dichiara Walter Ricciardi, componente italiano del comitato esecutivo dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). “L’infezione in età pediatrica sembra essere più rara, o più lieve”, secondo la Società Italiana di Infettivologia Pediatrica. “I bambini non sono immuni all’infezione, ma i dati che abbiamo oggi a disposizione indicano che il decorso della malattia in loro sembra essere decisamente lieve“, le parole di Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia.
“Questo è il nostro obbligo nei confronti del bambino: dargli un raggio di luce, e seguire il nostro cammino” Maria Montessori
A cura di Vania Cuomo