“Sono 750 i contagi e 79 le persone ricoverate in terapia intensiva”. Si apre con queste parole il videomessaggio del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, trasmesso nel pomeriggio di oggi 20 marzo in diretta facebook. E continua con l’agghiacciante previsione dei tecnici circa l’aumento dei contagi previsto nelle prossime settimane: potrebbero essere “1500 i positivi al COVID19, entro il 29 marzo e ben 3000 agli inizi di aprile”. Numeri scioccanti che manderebbero alla catastrofe il nostro SSR (Sistema Sanitario Regionale), anche perché sale il numero dei contagiati tra gli operatori sanitari, ai quali De Luca, promette priorità assoluta per l’utilizzo dei 700 mila kit per test rapidi per la diagnosi del Covid19, in arrivo in Campania tra pochi giorni. Sono, invece, 1 milione e 300 mila le mascherine acquistate (FFP3, FFP2 e quelle chirurgiche) per il personale sanitario che, in prima linea, affronta il pericolo coronavirus senza i DPI (dispositivi di protezione Individuale, ovvero mascherine, guanti, tute, calzari, occhiali) necessari a garantire la sicurezza dei medici, dei paramedici e dei pazienti. Scorta che, purtroppo, basterà soltanto per circa un mese. La Regione, inoltre, ha già provveduto all’individuazione di strutture private convenzionate nelle quali spostare i ricoveri ordinari per fare posto, negli ospedali, ai pazienti affetti da COVID19, per i quali si prova ad incrementare il numero di posti in terapia intensiva. Scarse le risorse inviate dalla Protezione Civile: soltanto 5 ventilatori sui 225 richiesti. E ancora, è in corso la verifica circa la disponibilità di aziende per il rifornimento di caschi per la ventilazione e ventilatori polmonari, macchinari essenziali per assicurare la respirazione ai pazienti ammalati. È quanto prevede il piano di emergenza, esposto oggi da De Luca, per provare a fronteggiare il picco di contagio. Situazione che si può ancora controllare soltanto se si rispettano le regole. E senza mezzi termini, De Luca si rivolge al 20% degli incivili che non osservano i divieti imposti per scongiurare la catastrofe:” più siamo rigorosi oggi, più si accorceranno i tempi dell’emergenza. Più facciamo gli imbecilli, più questo calvario durerà per mesi” tuona il Presidente che invoca misure repressive per non “perdere il controllo della situazione”. E si rivolge anche al Governo al quale contesta la scarsa efficacia delle “mezze misure” prese per affrontare l’emergenza coronavirus.
MILITARI IN CAMPANIA – Sono 100 i militari dispiegati in Campania da oggi: 40 unità nel napoletano e 60 unità nel salernitano. L’esercito affiancherà le forze dell’ordine nei controlli per il rispetto delle ordinanze che hanno l’obiettivo del contenimento del contagio da COVID19. “Vi sono aree in cui è necessario dare un segnale di fermezza e anche di repressione rispetto a comportamenti irresponsabili”, dichiara De Luca. Favorevole all’impiego dell’esercito per fronteggiare gli assembramenti è anche Maurizio Di Mauro, il direttore generale dell’AORN Ospedali dei Colli che comprende l’Ospedale Cotugno, il riferimento campano per le malattie infettive, dove sono già terminati i posti letto disponibili. “Ci sono ancora troppe persone per strada e questo è un sintomo di imbecillità” dice il Direttore in un videoappello ed aggiunge: “quelli che hanno la fortuna di non avere grandi manifestazioni dal punto di vista sintomatico devono stare a casa, altrimenti ci rendono la vita impossibile”.
LE SANZIONI – Accusa di “procurata pandemia colposa”, punibile dai 3 ai 12 anni di carcere, è la nuova sanzione, già prevista dalla legge, che si ipotizza di applicare per coloro che violano la quarantena e dichiarano il falso nel nuovo modello di autocertificazione, prodotto dal Viminale. L’emergenza sanitaria in Campania si può ancora contenere, stando a casa.
A cura di Vania Cuomo