Quante volte d’estate, affacciandovi dalla finestra in una bella giornata di sole, avete notato una farfalla posata sui fiori della vostra ringhiera? La zona flegrea ospita questo animale in vari colori e dimensioni, nonché in aree molto estese, con più di 60 specie.
LE SPECIE – Molto probabilmente, se la farfalla sui vostri fiori era piccola, nera e con macchie bianche sulle parti superiori delle ali, si trattava di una Pyrgus malvae, una specie molto comune tra aprile ed agosto con un simpatico volo a zig-zag. Scendendo verso la strada, soprattutto se è più periferica, è facile incontrare la Pieris rapae, dai colori cangianti dal giallo al bianco a seconda della stagione. E’ una specie solita viaggiare in gruppi piuttosto numerosi, in cui i sessi possono essere distinti grazie alla maculatura delle ali, unimaculata o bimaculata nei maschi, bimaculata o trimaculata nelle femmine. Habitat più tranquilli e protetti sono invece scelti dalla Papilio machaon, che vive prevalentemente sulla zona del monte Nuovo, dove ha formato una colonia dalle pigmentazioni e dai toni più vari. I suoi bruchi riescono a sopravvivere ai predatori grazie ad un singolare metodo di difesa: infatti, se infastiditi, estroflettono da dietro la testa un paio di ghiandole a forma di corno che emettono un odore davvero pungente e fastidioso. Ma non è l’unica specie in grado di difendersi. Come la Papilio, anche la Charaxes jasius ha sviluppato una sua tecnica di difesa, forse più riconoscibile.
ALCUNI LUOGHI – Quando, passeggiando per il monte Barbaro o la Solfatara, notate un esemplare dirigersi verso di voi con un sinuoso battito d’ali che le fa cambiare quasi completamente colore, non badate troppo alle apparenze: in realtà, sta cercando di scacciarvi per difendere il suo territorio. Al contrario, una specie che tende a farsi notare il meno possibile è la Gonepteryx rhamni. Questa farfalla, molto piccola e diffusa nelle aree comprese tra Torregaveta e Cuma, non è così facile da vedere. Il suo particolare aspetto, simile a quello delle foglie su cui si posa, ne rende possibile la perfetta mimetizzazione. Alcuni esemplari, specialmente verso febbraio, sono più riconoscibili grazie al colore tendente al giallo. Infine, l’unica specie tra queste in grado di ibernarsi: la Vanessa Atalanta. Se per le altre farfalle abbiamo un periodo di nascita concentrato nei mesi estivi, questa è in grado di superare l’inverno arrivando a vivere fino ad undici mesi. Nota anche come farfalla “vulcano” per le sue vistose macchie rosse, si poggia spesso sul suolo con le imponenti ali aperte. E’ quindi lei che, durante le giornate più soleggiate d’inverno, ci tiene compagnia migrando solitaria, in attesa che le sue compagne si sveglino in estate.
a cura di Mayra Longobardo