La giunta Manzoni ha destinato, nell’ambito di diverse variazioni di bilancio, 24 mila euro aggiuntivi alla società Turismo e Servizi che si occupa della bigliettazione e dell’organizzazione delle visite al percorso archeologico del Rione Terra. Una scelta che ha avuto il via libera della maggioranza nel consiglio comunale del 25 novembre scorso, motivata dal maggior numero di visitatori previsti nel periodo natalizio, durante il quale le strade e i locali del “lotto A” del Rione si animeranno con eventi e vendite al pubblico. Come affermato dal vicesindaco e assessore alla Cultura Monaco nel corso della conferenza stampa di presentazione della rassegna “La magia del Natale”, dal 7 dicembre al 15 gennaio sarà possibile visitare il percorso anche in orari “notturni”.
Emergono, tuttavia, alcune contraddizioni e necessità di chiarimento. Si ricorda che dal 2018 il Comune di Pozzuoli ha delegato l’apertura a pagamento del percorso archeologico del Rione Terra, su cui ha la competenza, a una società privata, inizialmente individuata con un bando di gara, a cui sono seguite successive proroghe e bandi per periodi limitati, con l’ultima concessione che scade il 31 dicembre di quest’anno. Per il servizio di bigliettazione e di organizzazione dei turni di visita tale società riceve un contributo di circa 140 mila euro l’anno. C’è ora da chiedersi:
- 1) Dal momento che la proroga scade 15 giorni prima della rassegna in funzione della quale sono stati erogati i 24 mila euro aggiuntivi per l’apertura “straordinaria”, si è deciso di estenderla anche per il 2023, o si è già provveduto in tal senso?
- 2) Qual è la proposta dell’attuale amministrazione Manzoni sulla gestione del percorso? Continuerà ad essere affidata a un soggetto privato? Si procederà a un nuovo bando? E, soprattutto, è stato fatto un bilancio sull’esperienza di questi anni per valutare modelli diversi?
Oggi il percorso “costa” al Comune di Pozzuoli una somma ricavata dal proprio bilancio e sulla cui entità sarebbe opportuno discutere. Scelta legittima, perché è interesse di tutti che un sito archeologico sia fruibile. A condizione, però, che ciò abbia anche ricadute diffuse per l’indotto, non limitate alla singola società che opera, di fatto, in un regime di monopolio di mercato sostenuto da fondi pubblici. Se l’impatto occupazionale non vuole limitarsi a poche unità di persone, un futuro bando di gara dovrebbe considerare maggiormente aspetti come la promozione e il marketing del percorso e, fatto sul quale in pochi prestano attenzione, la possibilità di differenziare il costo del biglietto di ingresso con o senza guida turistica, per consentire al vasto mondo degli operatori turistici, presenti anche sul territorio, di organizzare visite con proprie guide riconosciute a condizioni concorrenziali, favorendo, dunque, opportunità di lavoro più ampie. Un sistema semplicissimo, previsto ad esempio dal Parco archeologico dei Campi Flegrei per siti come Piscina Mirabilis e il Macellum, ma che non viene applicato al Rione Terra, né al percorso archeologico comunale, né a quello di “Puteoli sacra” gestito dalla Curia.
La fase di ascolto promossa dall’assessore al Governo del Territorio Bandiera (leggi le proposte e le osservazioni avanzate dalla nostra associazione), durata un mese e conclusa lo scorso 18 ottobre, ha riguardato soprattutto le destinazioni e il modello di governance degli immobili dell’antica Rocca, ma il tema di come gestire e mettere in rete gli autentici gioielli del patrimonio turistico-culturale del Rione Terra (percorso e Tempio/Duomo), non può e non deve essere ignorato. Anzi, va inserito in una visione di insieme, soprattutto per dare un contenuto alle ipotesi che sono state avanzate di fondazione.
Per ora, secondo gli annunci, per circa un mese e seppure in ritardo di un paio di settimane rispetto a quanto inizialmente previsto, i cittadini potranno sperimentare l’utilizzo temporaneo degli spazi del “lotto A” destinati a negozi e botteghe artigianali, l’apertura del percorso archeologico anche di sera e la riproposizione della bellissima mostra museale a Palazzo De Fraja sui reperti archeologici recuperati a Cuma a cura del Pafleg. Tutto molto bello, come tutti speriamo. In attesa, però, di conoscere una proposta compiuta e complessiva sulla valorizzazione del Rione Terra, che forse sarebbe già dovuta essere illustrata alla città e discussa nella pubblica assise del Consiglio Comunale.