Il ciclo di eventi è stato realizzato dall’Associazione culturale Lux in Fabula di Pozzuoli. Cinque appuntamenti – i primi quattro presso il Pan in via dei Mille e l’ultimo presso l’Osservatorio Vesuviano di via Diocleziano – in cui l’associazione ha presentato al pubblico partenopeo il suo lavoro trentennale sull’arte visiva. Nell’arco dei cinque incontri sono state esplorate le diverse forme e possibilità dell’immagine: dal fascino senza tempo della lanterna magica, che lasciava a bocca aperta i nostri antenati di due secoli fa, alla fotografia capace di lasciare traccia duratura di eventi storici, dalle prime imprese di cinematografia all’arte visiva come pura espressione di libertà creativa.
La rassegna è iniziata il 5 giugno 2014, si è tenuto al Pan uno spettacolo di lanterne magiche, il primo strumento in grado di proiettare immagini e creare illusioni visive. Il pubblico ha potuto godere la “performance” di un apparecchio originale di fine ’800 con lastre pittoriche e fotografiche dello stesso periodo. Fiore all’occhiello della serata, due lanterniste-narratrici in abiti ottocenteschi per completare l’atmosfera incantata che questo strumento è ancora capace di creare.
Il secondo incontro, il successivo giovedì 12 giugno, è stato curato anche dall’Archivio della Stazione Zoologica di Napoli Anton Dohrn. Fiorella Liotto e Massimiliano Maja hanno illustrato la figura di Étienne-Jules Marey, fisiologo francese che intorno al 1890 compì importantissime ricerche ispirate proprio dall’Acquario di Napoli. Questi inventò i primi strumenti per catturare il movimento, tanto che è da molti considerato il vero padre della cinematografia. Una serie di chicche, aneddoti e immagini filmiche straordinarie d’epoca, in un documentario di Claudio Correale, hanno allietato il pubblico del Pan.
Nel terzo incontro di giovedì 19 giugno è stato presentato il lavoro dell’associazione sul bradisismo a Pozzuoli nel 1970 e nel 1983. Sono stati proiettati i video “Terra e Tormento – la settimana della paura” e “Ricordo del Rione Terra”, entrambi con immagini inedite dello sgombero del Rione Terra o immediatamente posteriori, e testimonianze raccolte da giornalisti dell’epoca. Lo scopo di questo lavoro è non dimenticare, spingere la collettività a conoscere il proprio passato e la propria identità, per poi proiettarsi nel futuro con consapevolezza.
Protagonista del quarto appuntamento, il 26 giugno, è stata l’arte visiva più pura, con la proiezione di due lavori originali: “Aqua – Lux cavat iter” e “Volare sui Campi Flegrei”. Il primo è opera di Claudio Correale, presidente di Lux in Fabula: un viaggio psichedelico sulle note di Atom heart mother dei Pink Floyd “illustrate” da immagini di pittura su vetro, astratte ma fortemente evocative. Il secondo lavoro è stato realizzato da Michele Albano per l’associazione: una serie di vedute dei panorami più mozzafiato dei Campi Flegrei, ripresi dall’alto con un drone.
Per l’ultimo incontro, giovedì 3 luglio, la rassegna si è trasferita all’Osservatorio Vesuviano di via Diocleziano. L’attuale direttore Giuseppe De Natale e lo storico direttore Giuseppe Luongo hanno accolto l’associazione per presentare l’Archivio Virtuale del Bradisismo, disponibile sul sito Bradisismoflegreo.it. L’archivio raccoglie oltre 5.000 documenti tra foto, testimonianze e video realizzati dai volontari di Lux in Fabula. La proiezione di alcuni video è stata lo spunto per discutere dell’attualissima questione geologica che riguarda i Campi Flegrei: come convivere con il rischio? Come evitare di ripetere gli errori del passato? Le risposte sono, inevitabilmente: controllo, programmazione e informazione, per evitare che il panico possa diventare una forza più devastante del vulcano stesso.
La Rassegna è stata curata da: LUX in FABULA, Palazzo delle Arti Napoli, Stazione Zoologica Anton Dohrn (Acquario), INGV Osservatorio Vesuviano. Grazie al Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura, e ad Eleonora Puntillo.
ARTICOLO DI MARINA VAGNONI