Figliolia manda una lettera ai consiglieri, l’oggetto, in soldoni: “contenetevi, non siete a casa vostra”. Ne ha dato notizia il blog Pozzuoli21, diretto da Danilo Pontillo. La lettera recuperata, infatti, non lascia spazio ad interpretazioni. Il sindaco lamenta sia i comportamenti dei consiglieri nelle aule riservate ai gruppi, definiti “poco decorosi, dove le sedi sono scambiate per aree relax”, sia il fatto che la norma che impone l’ingresso al pubblico per soli due giorni a settimana viene sistematicamente disattesa.
Non è un segreto e di certo non ci vogliono telecamere e microspie per accertare che molti consiglieri comunali (ma ad onor del vero non tutti), inconsapevoli del loro importante ruolo, credono di essere al bar o peggio nel loro ufficio privato. Le aule dei gruppi consiliari dovrebbero servire solo per l’espletamento delle funzioni dei consiglieri in quanto tali, come è scritto nel nostro statuto comunale che molti di questi signori non avranno nemmeno letto. Qualcuno ha lo spudorato coraggio di negare che gli uffici dei gruppi consiliari spesso sono utilizzati come un punto dove poter chiedere qualsiasi cosa o, in alcuni casi, come uffici personali di alcuni consiglieri per “sbrigare qualche pratica”? Oppure che la sede di via Tito Livio non sia un via vai di persone con richieste più improbabili?
Se è vero che i consiglieri comunali sono il primo “front office” dell’amministrazione è anche vero che sulle loro spalle grava un compito importante: quello di non rendere la politica un mero modo per “accontentare” gli interessi (seppur legittimi) dei singoli, ma calarli sempre in un interesse generale. Se da un lato il sindaco Figliolia ammonisce i consiglieri per il comportamento poco istituzionale nelle stanze del comune, dall’altro è bene ricordare che certi comportamenti sono ancora più intollerabili quando avvengono durante le assisi pubbliche. Basta assistere ad un solo consiglio comunale per vedere i consiglieri fumare tranquillamente tra i banchi, rispondere a telefono, alzarsi e parlottare tra di loro, tutto mentre la discussione politica è in corso. Altro che senso delle istituzioni!
La lettera mandata da Figliolia ai consiglieri, però, ci impone obbligatoriamente un’ulteriore riflessione, più politica che di costume: Sindaco, non sarebbe il caso di ammonirli anche per la scarsità della proposta? “I consiglieri – recita l’art. 16 dello statuto comunale – hanno diritto di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni e proposte di deliberazioni”. Quanti di questi lo hanno fatto? Quanti hanno utilizzato gli strumenti amministrativi a loro disposizione per espletare la propria funzione? Pochi. È innegabile, infatti, che questa (nel bene e nel male) sia un’amministrazione “sindacocentrica”, dove le proposte più radicali vengono fatte dalla giunta e da ordinanze sindacali. Sempre da Pozzuoli21 si legge che i consiglieri avrebbero intenzione di mandare una dura lettera di risposta al sindaco. A volte, però, è meglio fare un mea culpa, altrimenti si potrebbe rischiare qualche brutta figura.