Il progetto Garanzia Giovani, nato con lo scopo di avvicinare al mercato del lavoro giovani tra i 15 e i 29 anni non occupati né impegnati in percorsi formativi, pare abbia lasciato parecchie ferite aperte. Almeno in Campania. Una delle questioni più spinose è senz’altro quella relativa alle migliaia di tirocini che sono stati attivati presso le Pubbliche Amministrazioni, un campo in cui, come risaputo, ad oggi non ci possono essere assunzioni se non attraverso concorsi. Proprio da tale incongruenza è nato nella nostra Regione il Coordinamento Campano Tirocinanti Garanzia Giovani P.A., con l’obiettivo di rivendicare quegli stessi risultati che sin dalla nascita del progetto ne avevano costituito il fine principale, ovvero l’inserimento nel mercato del lavoro o quantomeno la possibilità di vedere accreditata l’esperienza formativa conseguita.
L’assessore regionale al Lavoro Sonia Palmieri insiste sui soddisfacenti risultati a cui il progetto sta portando nei settori privati in cui è stato applicato, ad esempio le 5mila assunzioni dal 2015 ad oggi e l’approvazione di 11mila nuovi tirocini da luglio ad ottobre. Tuttavia, come ribatte la Nidil Cgil – struttura sindacale che si occupa di lavoratori atipici e che sta affiancando il comitato dei tirocinanti – il settore pubblico non può vantare la stessa riuscita del piano per una serie di problematiche riscontrate, quali i ritardi dei pagamenti, che interessano circa il 40% dei tirocinanti, e l’impossibilità per i giovani tirocinanti impiegati nel settore della Pubblica Amministrazione di vedere l’importante esperienza formativa concretizzata per fini lavorativi. La controversia rischia altresì di generare una differenziazione che, sebbene relativa unicamente al settore di impiego, dividerebbe gli aderenti al progetto in “tirocinanti di serie A” e “tirocinanti di serie B”, viste le oggettive incongruenze createsi all’interno dello stesso piano.
LE RICHIESTE – Sono tre le principali richieste del Coordinamento, ovvero la “proroga dei tirocini come già avviene per i precari della giustizia nei tribunali, in modo da venire incontro anche alla cronica e grave carenza di personale nelle P.A.”, il “riconoscimento dei tirocini svolti negli eventuali e futuri concorsi pubblici con la previsione di specifici titoli e punteggi” e l’istituzione di un “tavolo tecnico permanente a livello regionale per la risoluzione di tutte le criticità e vertenze irrisolte, a cominciare dai mancati pagamenti”.
Queste settimane si preannunciano decisive per l’evoluzione della vicenda, soprattutto per quanto riguarda l’istituzione di un tavolo tecnico apposito. È opportuno specificare che la questione dell’accreditamento dei tirocini si risolverebbe attraverso l’applicazione della riforma Madia, perciò la risoluzione della questione non è competenza esclusiva della Regione. Il Coordinamento, inoltre, non ha come unico fine la risoluzione della controversia inerente Garanzia Giovani in sé, bensì si pone dichiaratamente l’obiettivo di dare seguito alla battaglia a tutti i livelli politici ed istituzionali, coerentemente con quanto dichiarato dal sindacato Nidil in una lettera aperta indirizzata all’assessore Palmieri: “Siamo consapevoli, e come potrebbe essere altrimenti, del fatto che questa vicenda nata nella passata legislatura ha avuto strascichi nell’attuale. Tuttavia lei converrà con noi sul fatto che un tirocinio effettuato con grande spirito di abnegazione da giovani campani a supporto degli enti pubblici non può chiudersi con un ‘arrivederci e grazie’, disperdendo la formazione e le competenze acquisite in tale percorso. Le chiediamo pertanto, vista la complessità della vicenda, di aprire un confronto proficuo non solo su Garanzia Giovani, ma su tutto ciò che lega a doppio filo la mancanza di lavoro e la fuga dei nostri ragazzi”.
UN MOVIMENTO CHE RIVENDICA E NON ELEMOSINA – Da ciò si evince un’esigenza oggettiva: la necessità di trovare una dignitosa soluzione alle inadempienze legate alla questione del progetto Garanzia Giovani è senz’altro doveroso, ma è bene avere presente che l’annoso problema della disoccupazione e della scarsità di offerta lavorativa, in Italia e specialmente nel Meridione, è un dato di fatto che, al di là del singolo caso o della questione specifica, non può essere sottovalutato; occorre dunque concentrare gli sforzi in una battaglia volta quantomeno ad arginare questo frustrante fenomeno. Il coordinamento costituitosi in seno alla questione di Garanzia Giovani è un esempio di come, proprio dalle difficoltà e dalle ingiustizie che da sempre si creano all’interno di una società, è possibile reagire con la giusta energia generazionale, affinché le critiche non si stagnino a livello di sterili lamentale, o peggio di rassegnazione e disaffezione alla politica, bensì si concretizzino attraverso la coscienza sociopolitica e la capacità di aggregazione, al fine di orientare e perseguire un miglioramento ed un rinnovamento sociale necessari.