GEP 2016, Cuma protagonista con le sue ultime scoperte nella “città bassa” – LE FOTO

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FOTO DI PAOLO VISONE

Fin da questa mattina, sabato 24 settembre, tantissimi turisti e appassionati hanno affollato i sentieri e i percorsi del parco archeologico di Cuma, in particolare della “città bassa”, aperta in via del tutto straordinaria con le Giornate Europee del Patrimonio, che proseguono anche domani, domenica 25. Si tratta, come ormai da diversi anni, di un’occasione speciale per conoscere e apprezzare i risultati degli scavi e degli studi condotti da professori, ricercatori e studenti della Federico II, de “L’Orientale” e del centro studi Jean Berard. E anche quest’anno non sono mancate nuove scoperte, che arricchiscono e confermano l’assoluta peculiarità di Cuma nell’ambito della Campania: essere l’unico sito dove in pochi metri quadrati si concentrano sovrapposizioni e testimonianze visive di epoche storiche completamente diverse. Uno spazio temporale di oltre 2000 anni, che va dai primi, accertati, insediamenti risalenti all’Età del ferro (precedenti alla “colonizzazione” greca) fino all’Alto MedioEvo, in un’area che per estensione ha raggiunto dimensioni tali da richiedere almeno un giorno di visita. Questo è diventato il parco di Cuma. O meglio, nei fatti non lo è ancora diventato, a causa delle difficoltà insite nel nostro sistema dei Beni culturali, ma potrebbe esserlo a breve con l’istituendo Parco Archeologico dei Campi Flegrei, confermando la capacità di attrarre un turismo internazionale colto e di qualità nella terra flegrea.

In ogni caso, oggi è stata la giornata che ha dato giusta soddisfazione al lavoro svolto da anni dal mondo delle Università e della cultura, spesso lontano dai riflettori. E per i cittadini interessati c’è tempo anche domani (domenica 25 settembre) per recarsi sul posto, con il normale biglietto di ingresso al costo di 4 euro.

LE ULTIME SCOPERTE – Nell’ambito di un quadro storico complesso, che necessita di continui approfondimenti e aggiornamenti, come affermato dagli stessi archeologi presenti sul posto, le principali novità degli scavi condotti durante i mesi scorsi sono le seguenti: la scoperta di una nuova, ennesima, tomba a inumazione dell’età del Ferro, risalente al 900 a.c. circa e ritrovata negli strati inferiori all’abitato arcaico e greco-romano; una struttura del tardo Medio Evo, probabilmente un torre difensiva con ambienti artigianali, edificata su mura pre-esistenti, esterna all’area della Porta Mediana, che ha restituito ceramiche invetrate inquadrabili tra il XIII e il XV sec. d.c., poco prima del completo abbandono della città; un nuovo portico localizzato nell’area del Foro, databile intorno al IV sec. a.c. nel periodo sannita e improvvisamente interrotto, fatto che desta meraviglia tra gli studiosi e impone di continuare negli scavi.

Così come la cultura rende liberi, in qualsiasi luogo o circostanza del Mondo, conoscere cosa esiste sul nostro territorio flegreo è la condizione preliminare per ogni discorso credibile (e non estemporaneo) di prospettiva e di sviluppo turistico-culturale. Purtroppo non sempre, tra amministratori o aspiranti tali, questa verità viene tenuta a mente nella giusta misura.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.