Foresta di Cuma invasa dai rifiuti dopo il giorno di Pasquetta. L’area demaniale solitamente è chiusa nei fine-settimana e nei festivi. A quanto pare però, i cancelli non hanno impedito l’invasione di chi ha voluto trascorrervi il lunedì in Albis nel caratteristico bosco flegreo. In assenza dei controlli (che già solitamente sono scarsi) il risultato è un bosco preso d’assalto da avventori sconsiderati ed incivili, incuranti dei divieti e delle norme vigenti in un’area protette (la Foresta di Cuma rientra nella zona B del Parco Regionale dei Campi Flegrei) che, indisturbati, hanno acceso fuochi e braci, consumato cibi e bevande e sopratutto lasciando rifiuti all’ingresso e nelle radure del bosco. Questo è quanto emerge dalle foto e segnalazioni di alcuni lettori de “L’Iniziativa”.
IL PARADOSSO – Il paradosso è innegabile: la Regione Campania chiude la Foresta ad escursionisti, visitatori ed operatori turistici, ma non ne garantisce la sicurezza ed i dovuti controlli. Non è possibile per realtà qualificate operare nel rispetto delle leggi, ma chiunque può entrare e fare scempio della natura. La Foresta è al centro di indagini da parte delle forze dell’ordine dopo la scoperta di lavori abusivi legati ad attività ippiche, pertanto i suoi cancelli sono chiusi anche durante l’orario di apertura, ed è vietato l’ingresso nei finesettimana e nei festivi, quando manca qualsiasi presidio da parte degli operai. Tutte le attività legate al turismo naturalistico ed all’educazione ambientale sono state interrotte con la chiusura dei cancelli, mentre gli incivili hanno campo libero. L’assurdità più grande però è la presenza di braci appositamente costruite dall’ente gestore dell’area, quando al suo interno vige il divieto di accendere fuochi. Il rischio più grande in questo momento è quello di riconsegnare la Foresta nelle mani di chi, nel recentissimo passato, l’ha usata per lo scarico di rifiuti, come pista di motocross, o addirittura per occultare cadaveri.